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La Buona scuola secondo il presidente nazionale dell’ANIEF Marcello Pacifico

“La Buona Scuola. Facciamo crescere il paese”. E’ stato il tema affrontato nella giornata di mercoledì 4 febbraio in due seminari dal presidente e fondatore dell’ANIEF Marcello Pacifico, atteso prima a Melfi presso l’istituto Gasparrini e poi a Matera presso il Liceo Scientifico, dove è stato accolto da Nuccio Santochirico, segretario regionale Anief e Gaspare L’Episcopia, vice coordinatore e delegato sul contenzioso.
L’ANIEF è ormai una realtà nel panorama sindacale e si ritrova ad passo dalla rappresentatività, obiettivo fondamentale per trasferire le battaglie dalle aule dei tribunali direttamente nei palazzi del potere del MIUR. Abbiamo intervistato il presidente nazionale in occasione del seminario promosso al Liceo Scientifico di Matera.
“La Buona Scuola. Facciamo crescere il paese”. Quali sono stati i temi affrontati nel corso del seminario?
I temi hanno riguardato il rapporto tra la normativa comunitaria e la legislazione nazionale i riferimento al reclutamento, alla carriera e al tempo scuola, argomenti in questo momento all’ordine del giorno per il progetto della buona scuola che il governo sta per adottare attraverso un decreto legge che fa parte della legge stabilità 2015. E’ sotto gli occhi di tutti il taglio delle supplenze brevi, l’eliminazione della figura del vicario, i tagli al personale Ata e la proroga del blocco del contratto fino al 2018 quando non ci saranno più gli scatti di anzianità per via anche dell’accordo sindacale firmato da alcune sigle rappresentative nel 2011 con il precedente governo.
La riforma che intende portare avanti nel mondo della scuola convince l’ANIEF o ci sono proposte che il Governo dovrebbe tenere in considerazione?
Il governo deve ascoltare il mondo della scuola. Oltre venti mila colleghi hanno partecipato ai seminari e quindi possiamo rappresentare nel migliore dei modi paure e sentimenti che servono per far crescere il.Paese. In primo luogo oggi si possono reclutare non solo precari grazie alla sentenza della Corte di giustizia Europea ma anche gli altri abilitati nelle graduatorie di istituti e Ata, restituendo gli scatti di anzianità mai pagati e le mensilità estive. In questo senso non si può parlare di merito senza dare dignità alla professione, quindi i sessanta euro di aumento devono essere elargiti già dal 2010. Infine per realizzare il progetto scuola-lavoro risulta necessario elevare l’obbligo formativo fino al 18 anni di età e avviare una seria riforma dell’apprendistato, così da abbassare la percentuale di dispersione scolastica, che é molto lontana dal 10% che ci chiede l’Europa.

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