EventiPuglia

Caio Gracco e Officine Tamborrino

caio graccoNell’immaginario collettivo Arte e Industria occupano, solitamente, dei posti molti lontani tra loro. Troppo spesso, queste due macrocategorie vengono percepite come antitetiche. La realtà, la storia, invece, dicono l’esatto opposto. Nell’era moderna, spesso, arte e industria si sono incontrate, non senza reciproca soddisfazione. L’esempio più illustre di questo connubio è il design, perfetto equilibrio tra ricerca artistica e funzionalità industriale. Proprio a questo crocevia s’incontreranno, sabato 12 e domenica 13 ottobre, l’artista Caio Gracco e le Officine Tamborrino, marchio “figlio” di Scaff System, leader nel settore della logistica industriale, di Ostuni. Il progetto è curato da presentecontinuo, la stessa associazione responsabile della prima, fortunata, edizione del festival di cultura e arte “Attraversamenti”, dello scorso settembre. Gracco tornerà in Puglia per una sessione fotografica di alcune delle sue più recenti opere e come set ha scelto gli spazi di produzione delle Officine Tamborrino. Dalla due giorni di scatti e installazioni negli spazi produttivi dell’azienda nascerà una nuova occasione per Ostuni di essere protagonista dell’arte contemporanea. Il progetto di Gracco, infatti, non si esaurirà il 12 e 13 ottobre e non rappresenta una scatola chiusa, inaccessibile: per l’artista, questo, è solo l’inizio di un nuovo cammino sperimentale che, grazie alla collaborazione con Officine Tamborrino, sarà condiviso in un evento pubblico in un futuro molto prossimo. L’incontro tra l’artista e l’azienda ostunese è avvenuto nel settembre scorso, proprio in occasione del festival “Attraversamenti”, di cui Officine Tamborrino era partner con la realizzazione dei “carretti informativi”, sparsi per il centro storico della città bianca, e con altre realizzazioni tese a valorizzare l’uso artistico dell’acciaio. In quell’occasione, Gracco ha potuto toccare con mano la realtà delle Officine, ripromettendosi di tornare per sviluppare un intervento direttamente nell’azienda. Attraverso i suoi performer continuerà la sua ricerca sull’identità, in uno spazio connotato e particolare come quello produttivo.

È passato appena un mese e le strade di Caio Gracco e delle Officine Tamborrino stanno per ricongiungersi come promesso. L’artista potrà calare le sue opere nel contesto industriale dei locali ostunesi, ripercorrendo in qualche modo la storia di una delle sue più importanti svolte artistiche: negli anni ’70, Gracco fu chiamato dalla Basf, quintessenza della chimica, a Ludwigshafen, in Germania, per sperimentare un materiale plastico, il lupolen®. Qui scopre e sviluppa un nuovo modo di affrontare la materia che, dopo circa un anno di ricerca, domina, estrapolando la luce, la trasparenza, la tridimensionalità. Da qui nasce il Translumismo: suggestione del colore attraverso la luce. Un ambiente familiare, dunque, per Gracco, perfettamente a suo agio tra presse, piegatrici, sbuffi e metallo. I performer diretti e fotografati dall’artista si fonderanno con l’ambiente circostante. Figure nude, con il volto ingabbiato da una calotta di gomma, abiteranno lo spazio dell’industria, diventando il segno di un discorso che tocca la natura più profonda e universale dell’essere umano, da un lato il processo sempre in fieri della costruzione del sé e della soggettività, e dall’altro il suo rapporto con la società, la collettività e il progresso. Un’identità che vive nel tempo e del tempo.

Officine Tamborrino sta raggiungendo rapidamente la vetta in materia di complementi d’arredo e design. A riprova di questo c’è la partecipazione all’edizione 2013 del Fuori Salone di Milano, evento principe della ricerca nel campo. Una fortunata unione sta per celebrarsi nella città bianca, sempre più al centro della vita culturale e artistica della regione e, con la presenza di un artista di fama internazionale come Caio Gracco, del Paese.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *