Calcio scommesse: Antonio Bellavista torna in libertà
E’ stato scarcerato per decisione del gip di Cremona il 33 enne ex capitano del Bari Antonio Bellavista, detenuto dal primo giugno scorso quando venne arrestato a Bitonto e trasferito in carcere a Cremona nell’ambito della indagine sul calcio scommesse.
Dal 16 giugno, l’ex calciatore era agli arresti domiciliari concessi dal gip Guido Salvini, che aveva accolto l’istanza avanzata dal difensore di Bellavista, avv. Massimo Roberto Chiusolo. Al giocatore è stato imposto però l’obbligo di dimora nella provincia di Bari e di presentarsi, una volta la settimana, alla polizia giudiziaria.
”E’ una decisione che non ci soddisfa minimamente – ha dichiarato l’avv. Chiusolo – che impugneremo dinanzi il Tribunale della Libertà di Brescia immediatamente. Non è davvero apprezzabile alcuna esigenza cautelare a carico di Bellavista e le misure irrogate sono davvero paradossali. A ciò deve aggiungersi un evidente errore tecnico giuridico del gip, che ha applicato contemporaneamente due misure cautelari, nonostante ciò sia pacificamente vietato”.
Per il legale ”ancora più incomprensibile” risulta essere poi il parere negativo del pm alla richiesta piena di scarcerazione. ”Confidiamo nel Tribunale della Libertà – ha aggiunto il difensore – dinanzi al quale prospetteremo varie questioni, prima tra tutte quella afferente l’utilizzabilità o meno degli esiti delle intercettazioni telefoniche poste a fondamento della misura cautelare”.
Antonio Bellavista è apparso rinfrancato per il suo ritorno in libertà: ”Ora inizia – ha detto – la lunga partita tesa a dimostrare la mia innocenza: è un match che sono convinto che vincerò perchè sono innocente”.
”Sono finito in questa storia del Calcioscommesse, perchè ho conosciuto una persona sbagliata, Massimo Erodiani, che cercava di organizzare più che altro truffe e da cui pensavo di poter avere delle dritte per giocate sicure”.
Lo ha detto Antonio Bellavista, ex capitano del Bari, intervistato in esclusiva da Tgnorba24, 12 ore dopo aver ottenuto la scarcerazione. Bellavista ha ammesso di avere sempre avuto il vizio delle scommesse, iniziate con piccole somme divenute via via sempre più importanti.
”Mi sono trovato in carcere, in una cella di pochi metri quadrati – ha detto – avendo perso un bel po’ di soldi. In quella cella ho pensato al peggio. Ero convinto che ci fossero delle partite truccate, perchè Erodiani parlava davanti a me al telefono con Paoloni, Quadrini e Corvia, anche se oggi non so se dall’altro capo del telefono ci fossero davvero quegli interlocutori. A Bologna Erodiani ci prospettò la possibilità di una partita sicura (Atalanta-Piacenza 3-0), poi si sono inventati Inter-Lecce”.
Bellavista ha respinto l’accusa di affiliazione a clan mafiosi, di cui sostiene di non aver mai fatto parte.
All’intervista era presente l’avvocato difensore, Massimo Chiusolo, che ha spiegato i motivi per cui ha inoltrato ricorso al Tribunale della Libertà contro la misura adottata dal Gip di Cremona che prevede l’obbligo di firma e di non lasciare la provincia. ”La scarcerazione di Bellavista senza che abbia mai rilasciato una dichiarazione sia al Pm che al Gip – ha detto – dimostra come la sua carcerazione non fosse necessaria”.