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Cani avvelenati a Scanzano, rinvenute nel cibo tracce di metaldeide

Maya e Jack sono i due cani avvelenati domenica scorsa, 9 febbraio, in via Tagliamento a Scanzano, da alcune dosi di metaldeide nascoste nel cibo, un composto chimico usato come fitofarmaco contro le lumache. Giuseppe Fanelli, il padrone dei due cani, afferma con assolua certezza: “Una dose così potente che avrebbe ucciso anche un elefante”. L’altro cane di Giuseppe, Clem, si è salvato, dopo una corsa disperata a Senise, e sottoposto alle cure della dottoressa Laura Pennestrì.

Anche Lost, di proprietà di Pina Barbetta, la scorsa domenica è stato vittima di avvelenamento, ed anche lui, fortunatamente, è salvo, grazie all’intervento di un veterinario. Una serie di episodi dolosi contro i cani del signor Giuseppe che ormai si ripetono dal 2008, e che ha già causato una decina di avvelenamenti. “Al ritorno dallo studio delle dottoressa, abbiamo constatato la morte di Maya e Jack – dice Giuseppe – e dopo una perlustrazione della zona abbiamo trovato, vicino a un cassonetto in un sacco di plastica, del cibo non cucinato da noi, con polvere blu. Era presumibilmente metaldeide”. Sulla vicenda sono intervenuti anche il Corpo Forestale dello Stato per il prelievo dei campioni di cibo avvelenato da analizzare, oltre alla denuncia di Giuseppe e Pina ai Carabinieri di Policoro.

Per ora non ci sono sospetti, anche se Giuseppe afferma: “Crediamo che il tutto sia circoscrivibile alle immediate vicinanze della nostra abitazione in via Tagliamento, non necessariamente tra i proprietari vicini ma anche a persone che abbiano accesso e, quindi, un interesse a far sparire i cani per futili motivi”. Gli animali, a detta del proprietario, non arrecavano nessun fastidio per il modo in cui venivano custoditi. Poi, rivolgendosi verso i giornalisti presenti: “Abbiamo convocato questa conferenza stampa per dimostrare e dire che stiamo addosso ai responsabili e ci impegneremo affinché questi ignoti diventino noti e siano assicurati alla giustizia”.

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