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Il capovaccaio ritorna nel Parco grazie al progetto “Life Egyptian Vulture”

“Il capovaccaio nel parco. Il ruolo degli stakeholder”, questo il tema discusso nella tavola rotonda che si è svolta nella sede del Parco Nazionale del Pollino.

Il Parco del Pollino rientra nel progetto LIFE Egyptian vulture, progetto che punta a migliorare lo stato di conservazione del capovaccaio in Italia e nelle Isole Canarie mettendo in atto misure che mitigano l’impatto delle minacce che colpiscono la specie e, al contempo, azioni dirette per favorirne la ripresa demografica e l’espansione.

Diverse le fasi di realizzazione dell’ambizioso progetto per la salvaguardia dell’avvoltoio in fase di estinzione così come diversi gli interventi da mettere in campo tra essi l’individuazione della localizzazione più adatta alla realizzazione delle azioni concrete di conservazione; informare sul progetto e favorirne la condivisione, sorveglianza dei siti di nidificazione per evitare disturbi alle coppie riproduttive. Supporto alimentare, prevenire l’uso di bocconi avvelenati e mitigarne l’impatto. Messa in sicurezza delle linee elettriche.

Ad aprire i lavori i saluti istituzionali del direttore del Parco Nazionale del Pollino Giuseppe Melfi sono intervenuti poi Corrado Teofili, Federparchi Europarc Italia che ha spiegato gli Obiettivi ed azioni del progetto LIFE Egyptian vulture, Giovanni Aramini, Dirigente Settore 5 “Parchi ed Aree Naturali” Regione Calabria che ha illustrato l’importanza e le ricadute positive del progetto sul territorio, Pietro Serroni, Responsabile Settore Conservazione, Tutela, Gestione del Territorio, Promozione e Comunicazione Parco Nazionale del Pollino che ha parlato de Il Capovaccaio nel Parco, azioni e misura di salvaguardia nel territorio, Mino Cervellera comadante forestale unità cinofila Cerchiara ha parlato de Il ruolo del nucleo cani antiveleno del parco. Ha concluso i lavori il vicepresidente Franco Fiore che ha messo in evidenza l’importanza del progetto life Egyptian Vulture che ha la finalità di reintrodurre il capovaccaio nelle Canarie e in alcune aree di Italia fra le quali anche il Parco Nazionale del Pollino.

Il capovaccaio presente in Italia fino al 1950 ha poi iniziato ad estinguersi ed al momento sono presenti in Italia solo alcuni esemplari.

Fiore ha ribadito che gli aspetti tecnici analizzati nel corso del workshop devono prevedere un attento studio scientifico per individuare le aree deputate alla nidificazione, che la buona riuscita del progetto dipende da un adeguato coinvolgimento degli stakeholders che il parco deve porre in essere.

Devono diventare soggetti protagonisti gli allevatori e gli agricoltori, le guide e le associazioni venatorie, gli operatori turistici che devono indicare ai visitatori le aree sensibili.

Importante diventa ancora diffondere la cultura della salvaguardia del capovaccaio e di altre specie protette fra gli alunni delle scuole del territorio.

Reintrodurre il capovaccaio significa ampliare il patrimonio delle biodiversità del mondo animale presenti nel Parco Pollino.

Il vicepresidente ha evidenziato che è anche opportuno portare avanti uno studio sul monitoraggio dell’avifauna nella diga di Montecotugno, perché nel corso degli ultimi anni tante specie di volatili stanziali e migratorie sono aumentate nell’invaso.

Opportuno a tale scopo stipulare un accordo di collaborazione con il comune di Senise nel cui territorio insiste l’osservatorio avifaunistico.

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