Cargo, lavoratori sulla Foggia-Melfi a rischio a causa del microclima
È dello scorso 5 agosto l’ultima comunicazione tra la Fast Confsal Puglia e la Divisione Cargo dell’Area Adriatica di Trenitalia, società del gruppo FSI. In attesa di essere convocati, la Segreteria Regionale Fast della Puglia fa sapere che si va figurando l’ipotesi di procedere secondo l’ articolo 28 nei confronti della divisione Cargo, società che offre una gamma completa di soluzioni ferroviarie alle industrie del terziario, con la formula del treno completo e un programmato dedicato su relazioni internazionali e nazionali.
La Fast Confsal, infatti, al fine di mettere in pratica un sistema di relazioni industriali di alto profilo, volto alla tutela della salute dei lavoratori e al raggiungimento degli obiettivi aziendali, ha chiesto più di una volta una informativa, contrattualmente prevista, sulle attività imprenditoriali, i programmi commerciali, i programmi di investimento e il piano di attività, oltre che dati sul fabbisogno e la consistenza del personale, gli orari e un’analisi delle condizioni di sicurezza in cui operano i lavoratori.
Anche nell’ultimo incontro dello scorso 11 giugno 2015, non c’è traccia di tali argomentazioni da parte dell’azienda, ma la Divisione Cargo rimanda ad ulteriori approfondimenti. Approfondimenti che non sono mai giunti e che rendono necessario intraprendere le dovute azioni per garantire l’esercizio dell’attività sindacale.
A dirla tutta, la Segreteria regionale Fast da quando si è insediata, nell’agosto 2013, non ha mai ricevuto le suddette informazioni, nonostante l’obbligo di invio semestrale (nei mesi di aprile e ottobre), secondo l’art. 2 del Contratto Aziendale del Gruppo FS.
“L’informativa, infatti, – spiega il Segretario Regionale Fast Vincenzo Cataneo – è fondamentale per l’analisi della situazione e lo svolgimento della regolare attività sindacale attraverso la partecipazione. Ora, se necessario, attiveremo le procedure previste dall’articolo 28 della L. 300/70”.
Ma non finisce qui. La Fast Confsal ritorna anche sulla difficile situazione della tratta Foggia-Potenza, denunciando che proprio i lavoratori della Cargo si trovano quotidianamente ad affrontare un rischio per la propria salute a causa del problema del microclima. Con la risalita produttiva di FCA a Melfi, infatti, Trenitalia si trova ad effettuare il servizio di trasporto delle auto prodotte nello stabilimento lucano, verso il porto di Civitavecchia.
Ma i locomotori che viaggiano tra l’area industriale di San Nicola di Melfi e Foggia o non sono dotati di impianto di climatizzazione o, se lo sono, si tratta di impianti non funzionanti. Fatto sta che, ogni giorno, i lavoratori che operano su quella tratta devono affrontare le torride temperature dell’estate meridionale o il freddo dell’inverno, pur di evitare di causare un disservizio al committente o bloccare il traffico su quella tratta.
La Fast Confsal, quindi, in attesa di convocazione, ricorda alla Cargo che il problema del microclima non va sottovalutato, né in estate, né tanto meno in inverno, soprattutto se continuerà, come ci si augura, il trasporto su rotaie degli autoveicoli prodotti a Melfi.