AttualitàBasilicata

Caro carburante, CSAIL per il boicottaggio dell’Eni

“E’ facile scaricare sul Governo nazionale ogni responsabilità per i prezzi ancora record di benzina e gasolio, come fa l’ex Governatore della Basilicata ed attuale senatore del Pd Filippo Bubbico, ignorando o fingendo di ignorare le proprie gravi responsabilità nella fase di contrattazione con l’Eni per il petrolio lucano”. E’ quanto sostiene ripetutamente il Csail, in una nota a firma del Presidente Filippo Massaro. “I cittadini lucani – aggiunge Massaro – sono doppiamente beffati: da una parte pagano alla pompa 1,58-1,60 euro al litro per la benzina verde, più del resto d’Italia, e dall’altra continuano a raccogliere le briciole per l’estrazione degli idrocarburi dalla Val d’Agri e Sauro. Il senatore Bubbico – afferma Massaro – deve spiegare ai cittadini lucani cosa ha fatto in cinque anni di Governatorato per ottenere se non l’incremento delle royalties almeno un prezzo ‘calmierato’ nelle stazioni di carburante della regione. Proprio come continua a fare il Governatore-sceicco De Filippo, che da Bubbico ha preso lo stesso metodo di gestione del petrolio, promettendo solo novità e benefici che tardano a concretizzarsi. La crisi libica appare sempre più un pretesto per le compagnie petrolifere tra le quali l’Eni per imporre i prezzi che vogliono e speculare. Per un pieno dell’automobile, intanto, ci vogliono la bellezza di quasi 80 euro: un costo insostenibile per famiglie e aziende, già alle prese con le difficoltà della crisi economica. Per questo, specie dal comprensorio della Val d’Agri che in occasione della ‘passerella’ di notabili e petrolieri, vale a dire la Conferenza che l’ufficio stampa di regime ha battezzato come COPAM, è stata definita la “Libia d’Italia”, l’insofferenza raggiunge livelli di massima protesta. Il Csail che già in altre occasioni ha promosso la campagna di ‘boicottaggio’ delle stazioni di carburante dell’Eni specie dopo i nuovi aumenti alla pompa rinnova l’invito agli automobilisti lucani a non fare il pieno di carburante all’Eni. E’ un segnale – sottolinea Massaro – che si può inviare ai manager del ‘cane a sei zampe’ della volontà di un popolo che non è più disponibile a subire il vergognoso“furto” delle proprie risorse energetiche senza alcuna contropartita. Quanto alla ìcard carburante’ siamo sempre più convinti che servirà a poco riducendo sempre più il corrispettivo per l’acquisto di carburante”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *