Carta per le pari opportunità, si è riunito il tavolo tecnico regionale
Si è riunito nei giorni scorsi il Tavolo Regionale per la Carta per le Pari Opportunità, insediatosi nei mesi scorsi, e composto dalla Consigliera regionale effettiva di parità, dall’Aidda e dall’Ucid, che ha l’obiettivo di diffondere il documento e le azioni a sostegno. La Carta è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, con lo scopo di valorizzare il pluralismo e le pratiche inclusive nel mondo del lavoro e contribuire al successo e alla competitività delle imprese, riflettendone la capacità di rispondere alle trasformazioni della società e dei mercati, anche in questo momento di crisi e di difficoltà in cui comunque non bisogna trascurare l’impegno per l’applicazione di buone prassi paritarie. Obiettivo dell’adozione della Carta è la lotta a tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro – genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa, orientamento sessuale – e l’impegno, nel contempo, a valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione aziendale, con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna. In tal senso è stata proposta un’indagine da Giuseppina D’Alessandro della Cisl per verificare l’applicazione dei “contratti di genere”, volti all’adozione di misure di conciliazione vita lavoro.
Piergiulio Petrone, Margherita Perretti e Michele Perone, in rappresentanza rispettivamente dell’Api, di Confindustria e dell’Ucid hanno sottolineato le difficoltà che in questo momento gli imprenditori ritrovano nelle proprie organizzazioni lavorative, nelle quali comunque vanno, anche a loro avviso, innestati quei processi di miglioramento senz’altro incentivati dalla Carta per le Pari Opportunità e dal Tavolo Regionale. La riunione, soprattutto, ha avuto un carattere decisamente tecnico ed organizzativo, per individuare i percorsi per la diffusione e l’adozione della Carta stessa, che, ha sostenuto Annamaria Cristiano dell’Aidda insieme con la dott. Nicoletti, “deve nascere da un’esigenza tutta interna all’azienda al fine di garantire uno spontaneo processo di miglioramento del benessere fisico e psicologico dei lavoratori, perché sarà proprio questo miglioramento a costituire quel valore aggiunto che potrà portare a influire direttamente sul “buon clima” aziendale e sui relativi processi produttivi, a cui le misure della Carta potranno essere di ausilio”.
Una particolare attenzione le sindacaliste Anna Russelli della Cgil, Libera Russo della Uil e Giuseppina D’Alessandro della Cisl hanno richiamato ancora sulle azioni suggerite dalla Carta a sostegno delle politiche di conciliazione vita lavoro, di una flessibilità family-friendly, quale elemento organizzativo positivo per la modulazione flessibile dei tempi e degli orari di lavoro, tanto nell’interesse dei lavoratori che dell’impresa, così come è stata sottolineata la necessità di incentivare un maggiore e migliore utilizzo del telelavoro, del part-time e di altre buone pratiche da attivare anche attraverso un sinergico lavoro del Tavolo Tecnico Regionale, le cui modalità di lavoro dovranno essere applicate grazie ad una sensibilizzazione culturale delle aziende, evidenziando i benefici delle politiche di inclusione e di valorizzazione della diversità e implementando buone prassi.
Per tutti questi motivi, è necessario invitare le aziende lucane alla sottoscrizione della Carta per le Pari Opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, ampliandone i contenuti alla luce delle esigenze locali e coinvolgendo le amministrazioni locali e altri enti fornitori di servizi. Quanto all’opportunità di individuare e valorizzare buone prassi per la definizione di sperimentazioni replicabili, sulla base anche di studi ed analisi, Rosanna Bollettino della Cia, presidente dell’Associazione Donne in Campo, ha proposto ulteriori momenti di confronto e di coinvolgimento.
È stata ribadita, invece, dalla Consigliera effettiva di parità Maria Anna Fanelli la necessità della responsabilità sociale delle imprese, da intendersi come l’insieme delle mediazioni fra gli interessi, non sempre convergenti, dei diversi stakeholders (portatori d’interessi) che all’interno dell’impresa sono l’imprenditore, gli azionisti, i dirigenti e i dipendenti uomini e donne.
Per le imprese, come affermato dall’imprenditore Luigi Padula, la responsabilità sociale “non rappresenta solo un costo”, ma un investimento di natura strategica in termini di competitività, che si può adattare e implementare in aree diverse della Regione, pur nel rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Le Pari Opportunità sono poste, pertanto, come un aspetto fondamentale della responsabilità sociale per le imprese.
In conclusione, la Consigliera regionale effettiva di parità Maria Anna Fanelli con Anna Maria Cristiani dell’Aidda e Michele Perone dell’Ucid hanno assunto l’impegno di trovare modalità e sinergie, per continuare a far crescere la cultura aziendale sul tema delle Pari Opportunità. In tal senso la Consigliera regionale effettiva di parità ha chiesto a tutte le componenti partecipi all’incontro un impegno e un’attività di rete da portare nei propri ambiti, così da ampliare l’utenza per la sottoscrizione e l’applicazione della Carta. Sono previste prossime riunioni anche con varie altre componenti sindacali e del mondo imprenditoriale. La coordinatrice regionale Pari Opportunità dell’Ugl Giuditta Lamorte, a seguito dell’incontro, ha comunicato la sua completa adesione alla Carta per le Pari Opportunità.