Casa Divina Provvidenza, apertura delle offerte migliorative d’acquisto ed udienza per il fallimento
Si sono svolte lo scorso 11 luglio, presso gli uffici del notaio Pietro Acquaviva di Bisceglie, le operazioni di apertura dei plichi pervenuti e contenenti le Offerte Migliorative, le integrazioni ed i chiarimenti alle proposte d’acquisto dei complessi aziendali della Casa della Divina Provvidenza. Era stata la stessa Amministrazione Straordinaria dell’Ente, autorizzata dal Ministero dello Sviluppo, a richiedere ai soggetti offerenti chiarimenti, integrazioni e miglioramenti, finalizzati a valutare meglio la convenienza delle proposte d’acquisto ricevute. Questa attività proseguirà nei prossimi giorni con l’analisi della documentazione arrivata, onde comprendere se le offerte presentate sono in grado di assicurare il salvataggio dell’azienda in Amministrazione Straordinaria, la massima salvaguardia possibile dei livelli occupazionali ed il miglior grado di soddisfazione del ceto creditorio della procedura. Massima cautela e rigore per evitare scelte improvvisate e lesive degli obbiettivi della procedura.
Ai sensi del disciplinare di gara (visionabile sul sito dell’Amministrazione Straordinaria: www.donuvainamministrazionestraordinaria.it ) infatti non v’è alcun obbligo o impegno di vendita dei complessi aziendali agli attuali offerenti, né, per tali soggetti, alcun diritto ad esigere qualsivoglia prestazione nei confronti dell’Amministrazione Straordinaria della Congregazione; sino al momento della vendita, infatti, il Commissario Straordinario ha la facoltà di recedere dalle trattative di vendita, qualunque sia il loro stato e grado di avanzamento, nonché di sospendere, interrompere o modificare i termini e le condizioni della procedura di vendita, ovvero di assumere impegni vincolanti nei confronti di altri soggetti terzi, qualora questo serva ad assicurare la continuità aziendale e la tutela dei creditori.
Il salvataggio della Casa della Divina Provvidenza è una sfida impegnativa e dall’esito tutt’altro che scontato. Nel mentre si valutano le proposte d’acquisto, resta pendente la spada di Damocle del fallimento (con conseguente cessazione dell’attività dell’Ente): in tal senso, giovedì 14 luglio 2016, dinanzi al Tribunale di Trani, si celebrerà una nuova udienza proprio per discutere dell’istanza di fallimento presentata anni fa nei confronti della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza.