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Case di riposo in Basilicata a rischio collasso

“Le case di riposo di Basilicata rischiano il collasso, rette insostenibili per gli anziani, assenza di servizi di qualità e socialità e lavoratori sottopagati in una perenne condizioni di precarietà. In pratica l’attuale sistema si regge in una condizione di  assenza di regole e, standard  che ne definiscano i livelli di assistenza, il tutto  in assenza di risorse pubbliche.  L’assistenza agli anziani  rappresenta una delle emergenze sociali del nostro paese e di questa regione, un’emergenza cui non corrispondono adeguate risposte assistenziali”.  Lo ha sottolineato il Segretario Generale della Cgil Basilicata Angelo Summa.
“È, infatti, di tutta evidenza” – prosegue – che una delle conseguenze dell’invecchiamento demografico è il sempre maggiore bisogno di un’assistenza più o meno continuativa , che, peraltro, a causa del forte incremento di famiglie cd. mononucleari difficilmente riesce ormai ad essere erogata all’interno del nucleo familiare stesso. Questo pone due ordini di problemi: da un lato la necessità di fornire una assistenza attraverso strutture adeguate, dall’altra quella di rafforzare l’ assistenza domiciliare che oggi garantisce un servizio ancora molto limitato in termini di ore per anziano . L’approvazione da parte della Regione del Manuale per l’autorizzazione dei servizi e della strutture pubbliche e private che svolgono attività socio assistenziale e socio educative rappresenta un primo tentativo di normare il settore attraverso la disciplina dei percorsi di accreditamento, autorizzazione ed affidamento dei servizi sociosanitari, contemperando la perseguibilità economica con la valutazione di altri requisiti . Urge, ora, dare corso con immediatezza alla definizione dei criteri per l’accreditamento.
Ma, senza  un intervento legislativo che individui risorse  assumendo la centralità della qualità dei servizi e della qualità del lavoro attraverso  un sistema di accreditamento selettivo accompagnato da meccanismi di contribuzione pubblica per assicurare livelli di qualità , diritti ai lavoratori e tariffe sociali utilizzando anche parte dei circa 70 milioni di euro del Fondo sociale Europeo destinati al welfare, è difficile che si riesca a dare una risposta adeguata e innovativa ai bisogni sociali.
Obiettivo primario è, e deve continuare ad essere, quello di garantire standard di qualità nell’offerta di assistenza e personale qualificato, ed è su questo innesto che si intrecciano il tema dei diritti degli anziani e dei lavoratori. Partendo da una ricognizione di quante strutture ci sono in Basilicata , quanti posti letto, quali servizi vengono offerti e in che condizione operano, per poter avviare un percorso di accreditamento delle strutture che vogliono candidarsi a gestire tali servizi, definendo costo delle rette e intervento pubblico integrativo per fasce di reddito, affinché  il sistema possa reggersi”.
“Sono del tutto evidenti –  conclude Summa – i crescenti bisogni espressi in questo ambito del welfare, come sono di tutta evidenza le opportunità che il settore socio- assistenziale e quello della cura delle persone offrono. Bisogna investire risorse ed assumere il welfare quale tema politico centrale per renderlo una potenzialità per lo sviluppo del nostro territorio: il welfare crea lavoro e risponde ai bisogni delle persone”.

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