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Caso Marò, la Corte indiana sospende 4 iniziative giudiziarie

Sono ben quattro le iniziative giudiziarie sospese fino a nuovo ordine in India nella vicenda che coinvolge i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, a seguito della sentenza emessa il 24 agosto scorso dal Tribunale internazionale per il diritto del mare (Itlos) di Amburgo, e dell’ordinanza dettata di conseguenza dalla Corte Suprema a New Delhi mercoledì scorso.
La prima è un’istanza (236 del 2014) in cui Latorre e Girone sollevano una eccezione di giurisdizione per il loro caso. La seconda (I.A. No.5), è collegata con la causa madre (SLP 20370/2012) in cui la difesa dei marò chiede la rimozione della polizia antiterrorismo Nia dall’indagine dopo la decisione di escludere dal processo la legge indiana per la repressione del terrorismo marittimo (SUA Act). La terza è un ricorso (WP-C 919/2014) firmato da un membro dell’equipaggio di nome Kiksariyan in cui si chiede di reintrodurre nel processo “le principali disposizioni” del SUA Act e dell’Admiralty offences (Colonial Act). La quarta, infine, (R.C.No.4/2013/NIA/DLI) è la richiesta presentata dalla stessa polizia Nia al tribunale speciale di New Delhi designato a suo tempo dalla Corte suprema. Nell’ordinanza firmata dal giudice Anil R.Dave si sostiene infine che la recente istanza (I.A.No.3/2015) presentata in luglio dai legali dei marò per sospendere i procedimenti giudiziari in India trova soddisfazione in quanto deciso dalla Corte Suprema.

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