Caso Scazzi: chiesto esame del DNA a 4 testimoni
In uno degli attrezzi sequestrati nel garage della famiglia Misseri e nei pressi della cisterna dove fu occultato il cadavere di Sarah Scazzi, i carabinieri del Ris hanno rilevato tracce di DNA estraneo a quello della vittima e a quello di Sabrina e Michele Misseri.
Nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino ed il sostituto procuratore, Mariano Buccoliero, visti i nuovi elementi, hanno deciso di convocare alcuni testimoni e di prelevare loro il DNA. Sono stati convocati dalla Procura di Taranto Cosima Serrano, la zia della vittima, Carmine Misseri, fratello di Michele, Ivano Russo, il ragazzo del quale sia Sarah che Sabrina si erano invaghite e, a causa del quale, le due cugine avrebbero spesso litigato, e Cosimo Cosma, nipote di Michele. La Procura ha chiesto loro di sottoporsi all’esame del DNA tramite prelievo di saliva con il tampone, per poter in seguito eseguire un confronto con il materiale genetico estraneo rinvenuto in uno degli oggetti sequestrati.
Cosima Serrano, Ivano Russo e Carmine Misseri, , si sono sottoposti senza obiezioni all’esame, mentre Cosimo Cosma si è rifiutato contestando l’invito a comparire in caserma in quanto non specificata la richiesta di sottoporsi a tale esame genetico e senza averne dato alcuna comunicazione al suo avvocato.
Intanto il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto ha sospeso a tempo indeterminato l’ex legale di Sabrina Misseri, il penalista Vito Russo.
Mariateresa Cotugno