Castelgrande scelto come sede per ospitare l’Osservatorio dei detriti spaziali
“Se il Centro di Castelgrande è stato selezionato fra una trentina di siti concorrenti distribuiti in diversi Paesi del mondo per ospitare l’Osservatorio dei detriti spaziali, è perché, a costo di essere tacciati di essere sognatori, abbiamo individuato da tempo nel settore della ricerca, una delle aree su cui puntare per lo sviluppo della Basilicata”. Così il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, ha commentato la presentazione del progetto “Castelgauss” ideato dalla Scuola di Ingegneria spaziale dell’Università “La Sapienza” di Roma e coordinato dal professor Paolo Teofilatto, per la realizzazione a Castelgrande di un nuovo osservatorio – accanto a quello già esistente e funzionante – che si occuperà della ricerca dei frammenti che orbitano intorno alla Terra.
“Il progetto – ha spiegato il presidente, ricordando che la Regione sostiene l’Osservatorio con un finanziamento triennale di 100 mila euro all’anno – inserisce l’osservatorio lucano in un circuito internazionale, creando opportunità oggi per un giovane ricercatore lucano che auspichiamo aumentino in futuro. Del resto, anche l’interesse per la Basilicata del professor Teofilatto, originario proprio di Castelgrande, dimostra come gli investimenti fatti dalle nostre famiglie e dalla nostra comunità sulla formazione dei propri figli rappresentano sempre una scelta che paga”.
“Ingegneri aerospaziali di tutto il mondo osserveranno lo spazio attraverso i telescopi di Castelgrande. Questo significa che il nostro sistema di ricerca e di innovazione è appetibile e competitivo a livello internazionale e che le nostre tecnologie sono dei massimi livelli”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in occasione della presentazione del progetto “Castelgauss” per la ricerca dei detriti spaziali.
“Il progetto – ha detto Pittella – colloca l’Osservatorio di Castelgrande in una posizione centrale nella ricerca e nello sviluppo tra le maggiori agenzie mondiali del settore. Il Distretto tecnologico lucano, specializzato nell’osservazione della terra e nelle tecnologie spaziali – ha detto Pittella – è uno dei pochi operanti in Italia in questo settore ed è per noi motivo di grande soddisfazione perché, smentendo i luoghi comuni, testimonia che c’è un Mezzogiorno capace di essere all’avanguardia. Un quadro, che sempre in Basilicata, si completa con altre presenze qualificate a livello mondiale in questo campo, quali il Centro di Geodesia Spaziale di Matera”.