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Cauto ottimismo sulla questione del Tribunale di Lucera

“Possiamo essere cautamente ottimisti: la soppressione del Tribunale di Lucera non è più scontata perché i gruppi politici delle Commissioni parlamentari competenti hanno acquisito e stanno valutando, su mia insistenza, anche la relazione del Consiglio Giudiziario di Bari”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, impegnatosi direttamente – “con il prezioso sostegno del responsabile nazionale del Forum Giustizia del PD Andrea Orlando” – per ottenere “questo primo, importante risultato” nella discussione che le forze politiche delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato stanno compiendo sul provvedimento di riorganizzazione degli Uffici giudiziari licenziato dal Governo.

“Lo spiraglio apertosi in favore del mantenimento del Tribunale lucerino – continua Bordo – è dovuto al fatto che dalla relazione del Consiglio Giudiziario barese, acquisita e finalmente valutata dalle forze politiche delle commissioni parlamentari, si evince molto chiaramente che nel territorio di competenza di Lucera vi è una radicata presenza di organizzazioni criminali e mafiose.

A questo punto della discussione, il sostegno di chi opera sul campo – prosegue Bordo – sarà fondamentale nel confronto con il Governo, sollecitato anche dalle mie interrogazioni parlamentari a prendere in considerazione criteri di valutazione sociali oltre che finanziari.

Nel caso di specie, il Tribunale di Lucera è stato attivamente impegnato nella gran parte delle inchieste condotte dalla DDA di Bari sulla mafia Garganica, tra le più violente e pericolose organizzazioni criminali presenti in Italia. In più, l’orografia della provincia di Foggia è tale che la chiusura di questi uffici renderebbe particolarmente disagevole ai cittadini la fruizione dei servizi giudiziari. Ad oggi comunque il tribunale di Lucera non è ancora fuori dall’elenco delle sedi da tagliare; ma con il passo in avanti fatto ieri nella discussione politica tra i gruppi parlamentari delle commissioni abbiamo aperto un varco – conclude Michele Bordo – perché il Governo possa decidere di escluderlo dal provvedimento di riorganizzazione degli uffici giudiziari, recependo in tal modo le istanze avanzate dal territorio, dai cittadini e da magistrati come il procuratore Domenico Seccia, impegnato da sempre in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e la mafia”.

 

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