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Celebrata a Tinchi la ‘Giornata della Memoria’

Una serata trascorsa insieme tra amici, soci e simpatizzanti, nella magica atmosfera della sede dell’associazione “Etnie” di Tinchi, per parlare e discutere di tematiche collegate con la Giornata della Memoria, nell’ambito delle tredicesimo anno della sua istituzione e a sessantotto anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. La dinamica associazione, presieduta da Antonio Caramuscio, è tra le poche ad aver promosso questo importante evento, purtroppo ignorato da altri organismi e istituzioni, una gravissima lacuna in un’area che pure ha ospitato il primo campo di concentramento italiano di terraferma, dopo la chiusura delle strutture isolane. La Giornata della Memoria è stata istituita dal Parlamento Italiano per ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste degli ebrei, degli oppositori politici, gruppi etnici e religiosi. La data prescelta è stata quella della liberazione del lager di Auschwitz ad opera dell’armata rossa il 27 gennaio 1945, al comando del mar. Koniev. Dopo la presentazione dell’archeologo Antonio Affuso, il relatore ufficiale Giuseppe Coniglio ha ricordato in apertura che oggi non è accettabile nessuna tesi negazionista che intende rinnegare chiare e palesi responsabilità storiche e che la vita di ogni uomo è sacra e inviolabile. Mai nella storia dell’umanità vi era stata una catastrofe di tale portata provocata da esseri umani. Gli ebrei deportati dall’Italia e dal Dodecannemo furono quasi novemila e la metà di essi morì nelle camere a gas o di stenti. Il relatore ha poi illustrato gli aspetti storici, politici e sociali della Colonia Confinaria di Pisticci-Bosco Salice, dapprima campo di lavoro per addetti agli interventi di disboscamento e bonifica e poi, allo scoppio della guerra, trasformato in vero e proprio campo di concentramento, voluto dal capo della polizia Bocchini. Un esempio unico nella storia dei campi confinari, un vero e proprio carcere a cielo aperto, dove transitarono circa 1700 deportati, in gran parte operai e artigiani, di cui la colonia aveva bisogno, provenienti da tutte le regioni italiane. Ma vi passarono anche stranieri, greci e croati in particolare, ed ancora esponenti del campo dell’arte, musica, giornalismo, intellettuali, che proprio a Marconia, a stretto contatto, poterono rafforzare i loro ideali di giustizia, libertà e democrazia. Molti di essi, a liberazione avvenuta, saranno tra i maggiori protagonisti della lotta per la resistenza, altri diventeranno parlamentari, sindaci, sindacalisti, scrittori, medici illustri, ma non dimenticheranno mai l’esperienza vissuta in terra pisticcese ed i contatti con la gente umile del posto, sempre sensibile e disponibile ad aiutare i confinati più bisognosi. Tra i nomi più illustri Umberto Terracini, padre della Costituente; il principe Filippo Andrea Doria Pamphjli primo sindaco di Roma; Gustavo Comollo (Il Commissario Pietro della Resistenza); il pittore Edoardo Chendi; il sen. Edoardo Voccoli, sindaco di Taranto, il sen. Teodoro Bigi. Giuseppe Coniglio ha poi presentato in originale i diari scritti a Mauthausen dal medico-deportato Roberto Ponticelli, di prossima pubblicazione. La testimonianza di Giovanni Losenno sulle persecuzioni contro i Testimoni di Geova e le declamazioni di suggestivi e toccanti poesie di Pinuccia Sassone e dell’attore Giuseppe Ranoia hanno conferito all’evento di “Etnie” maggiore risalto e suggestione, per una serata tutta da ricordare.

Giuseppe Coniglio

 

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