Celebrato il coordinamento regionale del Movimento per le Autonomie
Si è appena celebrato l’ultimo coordinamento regionale del MPA con Falotico come suo segretario regionale di Basilicata. La notizia arriva dall’organismo decisionale del Movimento riunitosi quasi al completo questa sera nella sala A del Consiglio regionale. Ma per comprendere a pieno la decisione assunta da Falotico è necessario fare qualche passo indietro. Nel corso di una precedente riunione lo stesso esecutivo aveva conferito al suo segretario pieno mandato a comprendere nel merito e fino in fondo l’assenza di comunicazione fra la Basilicata e la dirigenza nazionale, i criteri di scelta per la composizione delle liste, le iniziative cui i nostri avrebbero voluto poter dare il proprio contributo, le prospettive politiche in vista delle imminenti elezioni nazionali. Con un documento ampliamente condiviso il MPA lucano segnalava il suo stato di insofferenza nei confronti di un contenitore poco aderente nei fatti ai pur pregevoli valori inscritti nello statuto, quelli che avevano motivato Falotico e i suoi a conferire nel MPA lo scorso maggio, ed il desiderio che il segretario potesse “guardarsi attorno”. Così dopo qualche giorno e diverse riunioni sono arrivati resoconto e dimissioni.
Dichiara Falotico nella sua relazione: “Con l’Intergruppo di consultazione prima e come Movimento dopo, autonomia, autorappresentazione dei territori ed iniziative pratiche poste in essere nelle diverse sedi politico-istituzionali. Sono state queste le coordinate secondo le quali ci siamo sempre mossi. Al centro fra una destra che si è resa sempre più incomprensibile ed una sinistra dalle azioni troppo stringenti. Nel Movimento Per le Autonomie di Basilicata che abbiamo contribuito a far crescere e nel quale fin dal primo giorno abbiamo creduto”. E’ con rammarico che, invece, prendiamo atto di come la dirigenza nazionale, più che in termini di autonomia, abbia preferito muoversi secondo criteri autonomisti, ma scollegati dai territori e tra questi la Basilicata. Innescando incertezza e poca trasparenza. “Pertanto, quasi inevitabilmente ci siamo sentiti motivati nel cercare altrove un percorso che fosse evidentemente paritario per dignità e rappresentanza. Un percosso che potesse garantire al suo interno quanti non condividono né la politica del centro sinistra, né quella del centro destra. E trovando una buona apertura nei vertici nazionali e locali dell’UdC”.
Alla relazione del segretario dimissionario è seguito l’intervento del Consigliere regionale Franco Mollica il quale dichiara “forte è sempre stato il principio della rappresentanza, possibile solo nel solco della democrazia e della partecipazione. Ed è secondo questo schema imprescindibile che in un momento straordinario come questo l’assenza di una dichiarazione politica o di adesione a programmi che rispettassero gli elementi fondanti del Movimento corrisponde un silenzio immotivato”. Oggi che il Sud più che mai dovrebbe poter partecipare alle scelte democratiche, mi sento di dire quanto non sia possibile vivere a proprio agio nelle praterie dell’immobilismo, quanto non si può sopportare in questo momento la non partecipazione e la non democrazia nelle scelte politiche. Per questo motivo, ho deciso, anche se a malincuore di dimettermi dal Movimento Per le Autonomie.