Centrale di Cerano, l’Enel chiede un tavolo con il Ministero per i tempi di chiusura
Ok alla dismissione del carbone e alla chiusura della centrale “Federico II” di Cerano, ma secondo un cronoprogramma definito in accordo con il ministero dell’Ambiente. Secondo quanto previsto dal decreto del novembre scorso, infatti, la centrale termoelettrica brindisina dovrà chiudere i battenti entro il 2025. Una scadenza che, secondo Enel, deve essere concordata, e non è escluso che i vizi di legittimità individuati nel decreto non possano diventare oggetto di un ricorso al Tar.
“Enel precisa di aver presentato, come richiesto entro il 31 gennaio 2019, tutta la documentazione necessaria ad avviare il procedimento di Riesame di Autorizzazione Integrata Ambientale, comprensiva anche del Piano di attività per la cessazione definitiva delle unità a carbone e il relativo cronoprogramma relativamente alla data di cessazione degli impianti alimentati a carbone”, si legge nella nota.
L’azienda non condivide l’accelerazione dei tempi imposta dal decreto: “La nostra risposta va nella direzione di avviare questo processo attraverso un tavolo comune con il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico e le altre amministrazioni interessate in modo da costruire una strategia comune che ne definisca modalità attuative e tempistiche condivise”.