CronacaPoliticaPugliaPuglia

Centrale Enel Brindisi, ipotesi chiusura a dicembre 2025

Nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità lucana, il governatore Vito Bardi è stato rinviato a giudizio dal gup di Potenza, Francesco Valente. Bardi è accusato di concorso in induzione a dare o promettere utilità. Il 7 ottobre 2022 l’inchiesta portò all’arresto del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, mentre l’ex sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, scattarono i domiciliari. 

Rinviati a giudizio anche tre assessori della giunta in carica all’epoca dei fatti contestati, ovvero Francesco Fanelli, Gianni Rosa, Francesco Cupparo. La posizione dell’ex assessore Donatella Merra, accusata di abuso d’ufficio, era stata già chiarita con la depenalizzazione del reato.

La prima udienza si terrà il 20 gennaio 2025.

“La data di chiusura definitiva della centrale Enel di Brindisi sarà definita dal Governo dopo aver avuto il programma di dismissione e bonifica e il piano di investimenti da parte della società a tutela delle imprese dell’indotto e dei lavoratori. Il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin deve muoversi con logica prima di indicare la data di completamento del phase-out per la centrale “Federico II” che, a questo punto, potrà essere anche il 31 dicembre 2025, data limite di chiusura”. Lo ha detto il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis.

“C’è il tempo, così, di pianificare con serietà il futuro e lavorare per mettere in sicurezza il territorio e i livelli occupazionali, esattamente come auspicato dagli enti locali coinvolti, dalle associazioni di categoria e dai sindacati. Adesso, quindi, si attende il piano di investimenti di Enel, ma anche il piano di dismissione e bonifica dell’area: solo dopo questo passaggio imprescindibile, sarà indicata la data di chiusura”, ha continuato D’Attis. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *