Centro accoglienza migranti a Scanzano, le perplessità del consigliere Baldassarre (Idea)
“La Basilicata è terra di accoglienza, ma quando questa non compromette il futuro della nostra regione e quando l’accoglienza è reale e si sposa con l’integrazione e viene fatta rispettando la dignità degli uomini e non perdendo mai di vista la sicurezza sociale e sanitaria”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Baldassarre (Idea) che aggiunge: “In quest’ottica crediamo che sia sbagliato far nascere un nuovo centro di accoglienza nella nostra regione, e ubicarlo nel Comune di Scanzano Jonico, cittadina della costa metapontina che ha puntato gran parte del suo futuro sul rilancio del turismo, in località ‘terzo cavone’, in cui vi è già la presenza di numerose strutture turistiche di eccellenza. Oltre a questo c’è da aggiungere che il centro di accoglienza stravolgerebbe il lodevole progetto della ‘Città della pace’, iniziativa ideata e creata a sostegno dell’infanzia, non per essere un centro di accoglienza per extracomunitari”.
“Noi crediamo di fare solo un ragionamento di buon senso – prosegue il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata -, senza volerci addentrare in tematiche di carattere ideologico o razziale, che non ci appartengono nella maniera più netta e categorica. Eravamo, siamo e continueremo ad essere sempre dalla parte dei più deboli e dei più fragili. Ma in questo caso l’elemento più a rischio risulta essere la Basilicata e quelli più esposti potrebbero essere i Lucani.
“La costa metapontina e in particolar modo la cittadina di Scanzano – conclude Baldassarre -, non si trova nelle condizioni di poter ospitare un nuovo campo profughi sul suo territorio. Il governo nazionale deve prenderne atto. Dal canto nostro ci opporremo in modo democratico, ma forte e determinato, affinché ciò non avvenga. L’accoglienza si pratica lì dove sussistono le condizioni di sicurezza, economiche, sanitarie e sociali. La costa di Metaponto ha già pagato a caro prezzo in termini di accoglienza fatta in modo scriteriato con il centro ‘La Felandina’ e i risultati sono stati devastanti. Un altro errore del genere non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo permetterlo”.