Cgil, Cisl e Uil Matera chiedono la realizzazione dell’opera ferroviaria Matera-Ferrandina e l’allungamento della stessa alla direttrice adriatica
Cgil, Cisl e Uil di Matera, coerentemente con le ripetute posizioni pubbliche prese ormai da diversi anni, chiedono al Consiglio regionale, convocato per il giorno 24 giugno c.a., di riprendere in seria considerazione la discussione sulla realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina – Matera e della sua prosecuzione verso la direttrice adriatica ed in particolare con Gioia del Colle.
Si tratterebbe di un primo atto, naturale e logico, da parte della Regione Basilicata per intraprendere una traiettoria infrastrutturale intelligente di collegamento tra le diverse zone industriali di Tito, Potenza, Valbasento, La Martella e Jesce tra di loro e queste con le direttrici ferroviarie tirreniche e adriatica, con il porto di Taranto, Salerno, Bari e Brindisi per sostenere lo sviluppo industriale e merceologico lucano.
Una inversione di tendenza rispetto al Piano dei Trasporti 2016-2026 e quello dei Trasporti di Bacino che non teneva conto del Contratto di Programma tra il Ministero dei trasporti e la stessa Rfi nel 2017.
Una presa d’atto che la realizzazione della programmazione della Ferrovia Ferrandina – Matera non è stata frutto dell’azione della Regione Basilicata ma dell’intervento della legge di stabilità 2017 che sulla scorta di iniziative di parlamentari aveva previsto lo stanziamento di 210 milioni di euro e poi rimpinguati con ulteriori fondi in considerazione anche dell’accessibilità a Matera – Capitale europea della cultura 2019
su cui la Rfi ha elaborato il cronoprogramma prevedendo la realizzazione e la ultimazione della infrastruttura ferroviaria per il 2022 e la piena attivazione commerciale per il 2024. Si tratterebbe anche di annullare il progetto alquanto demenziale e illogico del raddoppio selettivo nella tratta Borgo Venusio – La Martella, finanziato con 5.9 milioni di euro, che per il precedente Assessore regionale alla mobilità e trasporti avrebbe prodotto significativi risparmi sui tempi di percorrenza prevedendo di concentrare a Venusio tutti gli incroci in linea tra Altamura e Matera Villa Longo.
Oggi, è necessario che il Consiglio regionale prenda atto dell’attuale situazione e delle opportunità derivanti dai cospicui finanziamenti del PNRR che ha previsto interventi di riqualificazione e di ammodernamento della tratta Battipaglia – Potenza – Mataponto – Taranto e confermata la realizzazione della Ferrandina – Matera. Ebbene, si tratterebbe della realizzazione di una tratta ferroviaria ordinaria che annullerebbe il ritardo storico cominciato nell’Ottocento all’indomani dell’Unità d’Italia, nel 1879 e attraversato tutti i periodi succedutisi fino ai nostri giorni che eliminerebbe l’isolamento della provincia di Matera realizzando i collegamenti indispensabili perché la Basilicata diventi realmente una regione di cerniera tra la Campania, la Puglia e la Calabria.
In caso contrario, il mancato allungamento della tratta ferroviaria Ferrandina – Matera alla dorsale adriatica sarebbe un’opera parziale che, paradossalmente, porrebbe la stazione di La Martella nuovamente nell’albo dei guinness e cioè: l’unica stazione in Italia che, pur non avendo ostacoli insormontabili (mare, montagna. ecc.), l’ingresso e l’uscita della stazione corrisponderebbero costringendo il treno a ritornare indietro nella direzione di arrivo.
Riteniamo al contrario che la Regione Basilicata debba cogliere l’opportunità storica che il PNRR offre affinchè colmi definitivamente e pienamente i limiti infrastrutturali di collegamento soprattutto ferroviario tra i diversi territori lucani e creare così le condizioni fondamentali per determinare uno sviluppo industriale, manifatturiero e merceologico e rilanciare l’occupazione nella nostra regione.
CGIL -Eustachio Nicoletti
CISL -Giuseppe Amatulli
Uil -Bruno Di Cuia
Uil -Bruno Di Cuia