CGIL CISL UIL solidali con Vincenzo Cesareo e i dipendenti di Confindustria Taranto
Cgil, Cisl, Uil esprimono vicinanza e solidarietà al Presidente Vincenzo Cesareo ed a tutti i dipendenti di Confindustria Taranto per il gesto vile e provocatorio messo in atto contro la porta d’ingresso della sede di via Dario Lupo, mentre auspicano che gli inquirenti possano giungere in tempi brevissimi ad individuare le responsabilità di quanto accaduto.
Eventi di tale gravità, ovvero l’attacco portato a luoghi simbolo di organizzazioni della rappresentanza sociale e produttiva, per giunta in una città come Taranto caratterizzata dalla forte sofferenza economica, occupazionale, ambientale, ecc. che è all’evidenza di ognuno, anche del Governo nazionale, se non apertamente condannati da tutte le forze sociali, politiche, economiche, culturali, rischiano di legittimare una deriva democratica i cui esiti finali sarebbero imprevedibili, inquadrandosi i al modo nel solco dei periodi più bui della democrazia nel nostro Paese.
Cgil, Cisl, Uil insieme con Confindustria oltreché baluardo da sempre di rappresentanza democratica nei rispettivi ambiti, sono i soggetti maggiormente impegnati sul versante della vertenzialità intersettoriale che coinvolge migliaia e migliaia tra lavoratrici, lavoratori ed imprese.
E sono impegnati, altrettanto, nella interlocuzione interministeriale, nell’ambito del Tavolo nazionale per Taranto, presso Palazzo Chigi, dove chiedere ed ottenere impegni e coerenze del Governo in ordine al rilancio produttivo, occupazionale e sociale del territorio ionico.
Chi, dunque, compie gesti esecrabili come l’attentato incendiario alla sede di Confindustria non solo non dà affatto l’idea di essere soggetto sprovveduto ma di avere fatto propri gli obiettivi di denigrare il ruolo pubblico delle Associazioni, delle Organizzazioni sociali, puntando a screditare il percorso pur faticosissimo della gestione democratica di una disoccupazione qui oramai insostenibile e, perciò, di una crisi che ci si auspica possa esaurire quanto prima i propri effetti dirompenti.