BasilicataCulturaPrimo_Piano

Cgil Matera, resoconto del Convengo “Migranti? Persone!: Respingi l’indifferenza…Per fare entrare i sogni bisogna aprire le porte all’immigrazione, all’accoglienza, all’integrazione”

La CGIL della Provincia di Matera ha promosso l’iniziativa pubblica dal titolo: “MIGRANTI? PERSONE! – Respingi l’indifferenza….. Per fare entrare i sogni bisogna aprire le porte all’immigrazione, all’accoglienza, all’integrazione” con l’obiettivo di stimolare una riflessione sulle problematiche riguardanti il tema dell’accoglienza e integrazione dei migranti in Italia, con particolare riferimento alla provincia di Matera.

Una importante e sentita iniziativa che la Cgil di Matera ha voluto con forza e perseveranza poiché ritiene che l’accoglienza e integrazione degli stranieri sia un tratto valoriale irrinunciabile per un Sindacato che si occupa della PERSONA UMANA nelle sue diverse dimensioni di lavoratore, cittadino, giovane, donna, diverso, emarginato, ecc.

In tal senso, alla domanda MIGRANTI ? con decisione e senza ombra di dubbi, la risposta non può che essere che: PERSONE ! Consapevoli che in un titolo composto da due parole e due esclamazioni, la risposta apparentemente semplice, contrasta con la complessità con un fenomeno che pone problemi epocali all’intera umanità.

La storia dell’uomo, infatti, è sempre stata caratterizzata da spostamenti migratori determinati da cause molteplici come la miseria, la povertà, le guerre e, soprattutto, il miraggio di una vita migliore.

L’Italia è stato un paese di emigrazione verso le Americhe o dal sud al nord Italia e dell’Europa, e continua ad esserlo con la fuga dei giovani soprattutto dal Sud d’Italia.

Contestualmente è diventato un paese di immigrazione di arrivo ma anche di transito verso paesi europei come la Francia, Olanda, Germania, Svizzera.

Si è, così, determinata una vera e propria situazione di emergenza che le società più ricche devono affrontare cercando di coniugare la sicurezza dei propri cittadini con il rispetto della dignità che si deve a tutti gli esseri umani.

In 30 anni la legislazione è cambiata 10 volte a cominciare dalla legge Foschi del 1986 per giungere alla Bossi-Fini che ha previsto l’ingresso solo agli stranieri in possesso di un contratto di lavoro.

In particolare negli ultimi 5 anni i cambiamenti sono stati repentini in ragione della compagini politiche che sono avvicendate alla guida del governo del nostro paese:

  1. la legge n. 46 del 2017 che ha fissato norme volte ad accelerare i procedimenti in materia di protezione internazionale e a contrastare l’immigrazione illegale;
  2. D.L. N. 53 del 2019 (Decreto sicurezza) che ha disciplinato:
  • la chiusura dei porti alle navi ONG che soccorrono i migranti;
  • l’attribuzione al ministro dell’interno del potere di limitare o vietare per motivi di sicurezza il transito delle navi nelle acque territoriali italiane;
  • la comminazione da 150 mila ad 1 milione del sequestro delle navi soccorritrici.

Un approccio ideologico e discriminatorio, basato su una presunta invasione generalizzata e ingovernabile del fenomeno, ha aggravato ulteriormente la situazione portando il numero dei cittadini stranieri da 140.000 a 670.00 nel 2020.

La Cgil di Matera, intende contrastare la cultura della paura e dell’intolleranza verso lo straniero, mettendo a disposizione la sua struttura, e le sue competenze al servizio delle persone straniere e alle Associazioni di volontariato affinchè termini quali ACCOGLIERE – PROTEGGERE – PROMUOVERE – INTEGRARE possano diventare le pietre miliari di un azione collettiva che bisogna costruire nella provincia di Matera.

La Basilicata, a forte decremento demografico, tanto da collocarsi al 18° posto su 20 regioni con soli 556.934 residenti e con la previsione di potersi attestare a 400.000 abitanti nel 2065, attuando giuste politiche di accoglienza e di integrazione, potrebbe ridurre e invertire la rotta.

 In tal senso l’esempio concreto è rappresentato dai 2.900 figli di migranti che frequentando le scuole della Basilicata hanno permesso di compensare il decremento di 2.000 alunni verificatosi nell’anno scolastico 2019/2020 e salvare, così, l’occupazione del personale della scuola soprattutto nei piccoli comuni.

Ancora più forte potrebbe essere il contributo dei migranti sul tessuto produttivo e sui servizi sociali e territoriali considerando che già nel 2019, i 45.000 stranieri (8% della popolazione) hanno contribuito al PIL attraverso il loro impiego nei seguenti i nei settori:

  • Servizi 55% (17,4% commercio; 26,8% lavoro domestico);
  • 30,6% agricoltura;
  • 14,4% industria;
  • 10,6% costruzioni.

Sono dati che avrebbero dovuto favorire nuove politiche per il lavoro, la elaborazione di un piano per l’occupazione, il riuso e utilizzo di 70 mila case sfitte, dei 100 capannoni nelle aree industriali e Pip, delle terre demaniali e non utilizzate, dei beni pubblici abbandonati, la creazione di servizi sociali con i fondi comunitari.

Queste le motivazioni che dovrebbero indurre la Regione Basilicata a rivedere le politiche sull’accoglienza dei migranti attraverso l’attivazione interventi specifici come:

  • la predisposizione di misure capaci di mettere in condizione di sicurezza igienico-sanitarie tutto il complesso mondo dei migranti, formale ed informale;
  • l’allestimento di strutture di emergenza per l’alloggio temporaneo dei braccianti stranieri impegnati nella raccolta dei prodotti agricoli durante i mesi estivi;
  • l’uso delle risorse finanziarie disponibili del Progetto SUPREME-PIU che prevede interventi sulla logistica, il trasporto, la formazione, ecc.
  • il sostegno ai CAS che con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza del 18 ottobre 2018, hanno subito la riduzione sostanziale della quota destinata alla spesa per l’accoglienza per mantenere gli standard adeguati alle necessità richieste;
  • il supporto e riconoscimento alle attività di volontariato svolte dagli Enti religiosi nei centri di accoglienza e dalle associazioni impegnate nell’accoglienza;
  • l’emanazione di avvisi e bandi per sostenere i centri di accoglienza dei lavoratori stagionali;
  • l’approvazione della delibera di Giunta relativamente alla Città della Pace di Scanzano Jonico.

 Situazione nella Provincia di Matera

Negli ultimi anni, anche sul territorio provinciale materano la presenza di cittadini stranieri è fortemente aumentata con un aumento negli ultimi 10 anni, l’ISTAT rileva un aumento del 300% di persone straniere, pari al 5,8 % della popolazione totale.

Si tratta di persone impegnate in lavori che noi italiani non vogliamo più fare a cominciare dai lavori in agricoltura, all’assistenza alle persone anziane e malate a cui vanno riconosciuti pari diritti e dignità lavorativa, abitativa, l’inserimento sociale e la conoscenza del funzionamento della nostra pubblica amministrazione.

Queste le ragioni che hanno portato la CGIL di Matera, con le articolazione del Patronato INCA, dell’Ufficio Vertenze e le Camere del Lavoro territoriali, ad aprire uno SPORTELLO DI CONSULENZA allo scopo di migliorare e ampliare l’attività organizzativa aggiungendo a quella già esistente un servizio specifico di assistenza e di tutela dei diritti in favore delle singole persone immigrati e delle associazioni operanti nell’ambito dell’assistenza.

L’obiettivo è quello di fornire consulenza, informazione e aiuto al disbrigo di tutta una serie di pratiche a cominciare da quelle per il rinnovo dei permessi di soggiorno e l’assistenza agli stranieri nelle pratiche di accesso ad alcuni servizi primari: le iscrizioni anagrafiche, la scelta del medico curante, i rapporti con l’ufficio di collocamento e altri, oltre alla compilazione dei moduli per l’acquisizione della cittadinanza italiana.

Per quanto concerne le tante donne e ragazze che giungono qui da noi per assistere anziani e disabili, lo sportello si occuperà della gestione del rapporto di lavoro colf, assistenti familiari, baby sitter e governanti garantendo loro tutti i diritti e le tutele riconosciuti dal Contratto Collettivo Nazionale domestico.

Un progetto corale di tutta la CGIL che necessita la piena collaborazione con le istituzioni, il Comune, la Prefettura, la Questura e le associazioni presenti sul territorio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *