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Cgil Matera saluta positivamente la Zes interregionale Basilicata-Puglia

“La Cgil della provincia di Matera, saluta positivamente la deliberazione delle giunte regionali di Basilicata e Puglia circa l’istituzione della Zona economica speciale (Zes) Jonica interregionale e l’invio del relativo Piano strategico alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero per il Sud, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dei Trasporti. In questo modo – afferma il segretario generale della Cgil Matera, Eustachio Nicoletti – il crono programma della Zona economica speciale interregionale del Mar Jonio potrà recuperare i preoccupanti ritardi accumulati rispetto alle  Regioni Calabria e Campania che hanno già sottoscritto con il Ministero il  Piano strategico di sviluppo richiesto ai sensi dell’art. 5 della Legge  n. 123 del 3 agosto 2017.
La Zes Jonica si estenderà per 2811 ettari (1061 per la parte lucana e 1750 per quella pugliese) e comprende Ferrandina e la Val Basento oltre a Melfi a Tito per poi estendersi a Grottaglie, Martina Franca, Castellaneta, infine al Centro intermodale di Francavilla Fontana. Come Cgil di Matera, a conferma di quanto sottolineato nella Tavola Rotonda del 22 giugno 2018, si ribadisce che la Zona Economica Speciale interregionale rappresenta una reale possibilità  di sviluppo della Basilicata e del Porto di Taranto.
Una grande opportunità per le due regioni e per il Mezzogiorno per dare risposte alle sfide globali che negli ultimi vent’anni hanno ridisegnato i confini dell’economia e messo in crisi il welfare. Tutto ciò a  patto che la loro istituzione e delimitazione sia supportata da un’idea strategica di sviluppo che tenga conto delle peculiarità dei territori ed anche e soprattutto di quelli che sono i criteri indicati nel decreto legge e del DPCM. E’ quanto viene trasferito dall’esperienza di altri paesi europei e mondiali, dalle quali si evince che, per avere gli effetti delle Zes   sui processi di sviluppo, non bastano solo gli incentivi fiscali (credito d’imposta fino a 50 milioni e la semplificazione amministrativa), ma devono determinarsi alcune fondamentali condizioni:capacità di attrarre grossi investitori; capitale umano (università,  centri di ricerca e scuole tecniche e professionali del territorio); specializzazione delle attività; aggregazioni delle imprese con lo stesso nesso economico; incentivi fiscali.
Pertanto,  è necessario che all’iter procedurale e formale si affianchi una iniziativa operativa che risponda agli obiettivi strutturali della logistica finalizzata a sostenere le imprese nella commercializzazione in uscita soprattutto dei prodotti (manifatturieri, agricoli, meccanici, ecc.) utilizzando la ferrovia e soprattutto il porto di Taranto”.

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