Cgil Potenza ‘apre’ alla possibilità di effettuare tamponi dal proprio medico curante
“La necessità di incrementare il numero di tamponi da effettuare nell’ambito del tracciamento dei contatti e contenere i contagi è una delle priorità a più riprese segnalate in questi mesi dalla Fp Cgil di Potenza”. E’ quanto si legge in una nota della Funzione pubblica della Cgil, firmata da Giuliana Pia Scarano e Maria Teresa Bochicchio, Segretaria generale Fp Cgil Potenza e Fp Cgil Medici medicina generale Potenza.
“Tuttavia riteniamo l’accordo stralcio tra la Sisac e i medici di famiglia, sottoscritto solamente dalla Fimmg, che prevede che i medici di medicina generale possano effettuare i tamponi, estremamente errato e al contempo pericoloso, in quanto potrebbe minare la salute di cittadini e medici. Gli studi privati dei medici di medicina generale, come peraltro le farmacie, non sono luoghi contemplati per percorsi differenziati Covid e l’effettuazione di tamponi potrebbe mettere a rischio gli stessi professionisti e i loro pazienti, nonché coloro che vi si recano per altre evenienze. – affermano – L’accordo, a nostro avviso, lede altresì l’immagine dei medici di medicina generale, facendoli passare per dei mercenari che lavorano a cottimo: l’accordo prevede, infatti, remunerazioni differenti a seconda del luogo in cui i tamponi vengono eseguiti, con una tariffa più alta se il test viene effettuato presso lo studio del medico e minore per luoghi differenti. Le relative risorse sono previste nel decreto Ristori che stanzia 30 milioni per questo scorcio di anno. Chiediamo, pertanto, alla Regione Basilicata, qualora decida di declinare sul territorio regionale l’accordo, di attrezzare luoghi dedicati, sanificati e protetti, dai presidi mobili agli ambulatori nelle aziende territoriali, da mettere a disposizione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e dei professionisti sanitari abilitati che diano la propria disponibilità a potenziare l’effettuazione dei test”.