BasilicataPolitica

Chi gestirà la forestazione?

Le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil esprimono preoccupazione per il silenzio che si continua a registrare sulla futura gestione del settore forestale dopo la soppressione delle comunità montane e sulla mancata apertura del tavolo regionale per il nuovo piano di forestazione. “A pochi mesi dal teorico avvio della nuova stagione forestale – denunciano i segretari di categoria Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello – nulla ci è dato sapere su quale organismo o livello istituzionale gestirà sul piano operativo il settore forestale e le risorse umane impiegate alla luce delle riforme che hanno mutato profondamente la governance locale negli ultimi mesi”.

“La cancellazione delle comunità montane, sulla quale abbiamo avuto modo di esprimere le nostre perplessità, ha creato – secondo i sindacati – un vuoto istituzionale che al momento non sembra essere tra le priorità del governo regionale e la mancata approvazione del piano triennale di forestazione, quale fondamentale strumento di programmazione, alimenta ulteriormente la situazione di incertezza per il futuro del settore”.

Per Lapadula, Esposito e Nardiello “c’è il serio rischio che i cantieri della prossima stagione forestale non potranno materialmente partire se non si metterà rapidamente mano alla nuova governance del comparto, individuando la struttura che dovrà programmare e coordinare le attività sul territorio”. I sindacati di categoria, unitamente alle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, hanno chiesto un incontro al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, affinché convochi in tempi brevissimi un apposito tavolo di confronto per definire un piano d’azione che assicuri l’operatività del servizio sul territorio senza interruzioni o rinvii, il raggiungimento delle 151 giornate concordate nell’accordo del 2009 e la continuità di reddito ai circa 4.200 addetti”. In assenza di una risposta Fai, Flai e Uila si dicono pronti alla mobilitazione generale del settore.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *