Chi ha paura del Comitato Scientifico per l’Ambiente?
“Nel giorno di insediamento del Tavolo Trasparenza e del Comitato Sorveglianza per Fenice, ‘sbandierati’ ai cittadini come gli strumenti destinati ad affermare la discontinuità e quindi un nuovo metodo di lavoro per l’ambiente, sono costretto a rinnovare la domanda: ‘Chi ha paura del Comitato Scientifico Regionale per l’Ambiente?’: è l’interrogativo di Filippo Massaro, presidente del CSAIL e nominato Componente dello stesso Comitato con decreto n.20 del 25 ottobre 2010 del Presidente del Consiglio Regionale. “Dopo una prima riunione ed un ‘insediamento farsa’ , tanto per dire che il Comitato, vale a dire l’unico organismo ‘neutro’ perché composto da vari esperti ed espressione diretta della società civile e quindi autonomi da centri di potere e lobby – aggiunge Massaro – è stato volutamente congelato per evitare che i componenti mettano il naso in troppi incartamenti gelosamente custoditi negli uffici del Dipartimento Ambiente. A questo punto, ad un anno dall’insediamento, sfidiamo l’assessore Mancusi e il direttore generale Viggiano a promuovere un’iniziativa per sopprimere il Comitato oppure ci dimetteremo in massa ma non senza aver prima denunciato gravi responsabilità e tante inadempienze amministrative, istituzionali e politiche. E sia chiaro all’opinione pubblica: il cosiddetto gettone di presenza previsto per ciascuna riunione (nella precedente legislatura una volta al mese) copre solo le spese di viaggio per raggiungere Potenza e quindi non abbiamo alcuna intenzione di rivendicare prebende. Il nostro è solo un impegno civile e di controllo tecnico-ambientale nell’interesse delle nostre comunità private del diritto alla salute dalla ‘strategia strisciante della casta politica lucana’. Evidentemente – dice il presidente del Csail – si rafforza la segnalazione che abbiamo fatto nelle scorse settimane perché rispetto ad un Osservatorio Ambientale ‘appaltato’ vergognosamente all’Eni per strumentazioni e professionalità tecniche, un organismo neutro come il Comitato Scientifico Regionale per l’Ambiente potrebbe dare fastidio al fuorviante e furbesco ‘manovratore’ mettendo il naso in vicende assai discutibili che riguardano modalità di controllo dei dati scientifici di rilevazione sull’impatto delle attività petrolifera su ambiente, territorio, aria ed acqua. Ma – aggiunge Massaro – l’attività di controllo su ogni fattore riconducibile agli effetti petrolio è solo uno dei compiti urgenti e di rilevante importanza che non possono, per Legge, essere delegati ad altri organismi, o magari esercitati, come accade, direttamente dal Dipartimento Ambiente o Uffici dello stesso Dipartimento. Anzi, è il caso che funzionari e dirigenti di uffici regionali ci pensino due volte prima di sostituire le funzioni proprie del Comitato che proprio per la sua composizione neutrale – conclude Massaro – è garanzia di salvaguardia e tutela di interessi generali e soprattutto di ambiente, territorio e salute pubblica”.