Chiesto il blocco delle attività delle strutture sanitarie private di “Sanità futura” di Basilicata
Bloccare tutte le attività delle strutture sanitarie private di “Sanità futura” della Basilicata per il mancato pagamento delle prestazioni che sono state erogate da settembre del 2021 ad oggi, nei settori della diagnostica per immagini, dei laboratori di analisi, della fisiochinesiterapia e di altre branche specialistiche. E’ la richiesta fatta dai vertici dell’associazione di gestori e pazienti di circa 20 delle 60 strutture private della regione.
La denuncia è arrivata dal presidente di “Sanità futura”, Giuseppe De Marzio, dal presidente onorario, Michele Cataldi, e dal componente dell’ufficio di presidenza, Antonio Mussato, che, dopo un incontro con i giornalisti, si sono spostati verso il dipartimento della sanità per parlare con l’assessore, Francesco Fanelli.
Sono circa 200 mila le prestazioni che le strutture convenzionate con Sanità futura hanno erogato nel quadrimestre settembre-dicembre e che ancora non sono state saldate. “I fondi ci sono – hanno denunciato i rappresentanti -. Sono stati stanziati per il comparto 34 milioni 211 mila euro e di questi ne sono stati liquidati circa 30. A questo si deve aggiungere anche il mancato saldo per tutto il 2022”.