Chiuso il terzo incontro sulla vertenza relativo al passaggio dei 37 lavoratori di Covisian a Network Contacts
“Si è chiuso il terzo incontro sulla vertenza relativo al passaggio dei 37 lavoratori di Covisian, attualmente impegnati sulla commessa della ASL di Bari, a Network Contacts. L’attività è stata assegnata in virtù di una gara pubblica d’appalto al Consorzio 3G (3G S.p.A. e Bianco Service Srl) e affidata in subappalto al 50%”. E’ quanto fa sapere il Segretario Provinciale dell’Ugl Telecomunicazioni Taranto e con delega alle relazioni regionali di settore, Francesco Russo.
“Al tavolo negoziale le OO.SS. hanno ribadito, con forza, la necessità di sciogliere tre nodi, dei quali si è già discusso nelle precedenti riunioni:
a) mantenimento del CCNL delle TLC per la durata della commessa:
b) mantenimento della retribuzione annua lorda (RAL) e dei livelli inquadramentali di uscita;
c) continuità nell’utilizzo dello strumento dello smart working, perché la sede è una e resta Molfetta.
“Le aziende hanno affermato che, ferma restando la disdetta contrattuale inviata, si orienteranno successivamente alla scelta del contratto da adottare, anticipando che vi sarà la garanzia di un CCNL sottoscritto a norma di legge. Inoltre hanno confermato che assumeranno i 15 consulenti storici con il terzo livello e non in continuità al quarto livello, come previsto dall’applicazione della clausola sociale. Infine non sono state fornite garanzie sul ricorso allo smart working anche in futuro. Su questo tema le aziende hanno sostenuto che procederanno con la sottoscrizione di accordi individuali, alle modalità già in essere. Va rilevata solo una timida apertura verso un utilizzo più significativo dei due lavoratori di Arzano (Na), mentre si è evidenziata la totale mancanza di considerazione per le lavoratrici e i lavoratori pugliesi. Questi ultimi hanno operato sin dall’inizio sull’appalto e hanno persino accettato di modificare il rapporto di lavoro da full time a part time, pur di lavorare la commessa da remoto (in origine SVIM Service, poi Exprivia e infine Covisian). Per tutti i consulenti, in aggiunta, lavorare nella sede di Molfetta introduce un elemento di penalizzazione economica. Di fronte al completo immobilismo della trattativa, in alcuni momenti apparso pretestuoso, e data la dichiarata intenzione delle aziende di lasciare il CCNL TLC – continua Russo -, la riunione si è chiusa con un nulla di fatto, appesantito dalla volontà aziendale di non applicare la clausola sociale, che salverebbe i lavoratori, dovunque si trasferisca la commessa. Le scriventi OO.SS. ritengono inaccettabile questo comportamento che rende carta straccia la norma che prevede la clausola sociale, soprattutto in presenza di una commessa del servizio pubblico: l’incertezza del futuro CCNL, come se quanto detto non bastasse a rendere fosco il quadro, è lesiva della dignità dei lavoratori che hanno bisogno di tutele non di firmare cambiali in bianco. La ASL Bari, intervenuta qualche giorno fa, si è resa disponibile a incontrare le parti. Purtroppo le due imprese non sembrano intenzionate a tornare sui loro passi e la situazione per l’Ugl Tlc Taranto appare molto grave, soprattutto quando dall’altra parte si fa fatica ad ascoltare. E colpisce che ciò avvenga in un call center, ai cui operatori viene chiesto l’ascolto attivo quando a parlare è un utente. Davvero un cattivo esempio. Un ulteriore attacco ai 37 lavoratori è la concomitante scelta (obbligata) di Covisian di attivare la procedura di licenziamento collettivo ed è la ciliegina su una torta al cianuro che viene offerta con un falso sorriso. Per queste ragioni, le strutture regionali e di Bari delle scriventi, chiedono al Comitato Sepac della Regione Puglia un incontro urgente per scongiurare i licenziamenti, con il coinvolgimento della ASL e delle aziende. In Puglia non possiamo permetterci di perdere un solo posto di lavoro, specialmente se nella terribile spirale che si sta generando sia coinvolto anche ente pubblico. Ricordiamo alla controparte l’importanza della RSI (imprenditoria socialmente responsabile), che costituisce l’insieme di tutti i comportamenti e delle azioni socialmente responsabili attuate dalle imprese nei confronti di dipendenti, fornitori, clienti e della comunità esterna. E’ chiaro – conclude Russo -: tutti i principi della responsabilità sociale di impresa come trasparenza, volontarietà qualità, integrazione e sostenibilità sono stati drammaticamente calpestati e per noi è intollerabile. La battaglia per difesa dei lavoratori continuerà strenuamente”.