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Cinema contro Coronavirus, grande successo per il “Lucania Film Festival Smart Edition”

Da festival dei luoghi e delle persone, la kermesse cinematografica lucana
diretta da Rocco Calandriello e Claudia D’Anna, è diventata un’edizione
straordinaria per il web e ha visto protagonisti, per tre domeniche consecutive, sulla pagina Facebook, volti noti del cinema, dell’arte, della
musica e dello spettacolo. Si è concluso domenica 29 marzo con grande successo e partecipazione il Lucania Film Festival Smart Edition, progetto nato virtualmente per continuare a parlare di cinema e a condividere cultura ai tempi del coronavirus. Spesso è proprio dai momenti più difficili che arrivano le idee migliori e straordinarie.
E così il Lucania Film Festival, da vent’anni in Basilicata vetrina internazionale di cinema indipendente, ha allestito per tre domeniche
consecutive sulla propria pagina Facebook, un vero e proprio festival in live streaming, aderendo alla campagna #iorestoacasa rilanciata sui social nelle scorse settimane dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, e da migliaia di artisti per invitare gli italiani a
ridurre gli spostamenti per combattere la diffusione del Covid-19.
Declinato in diversi format cinetalk, lectio magistralis proiezioni di cortometraggi, laboratorio per bambini e famiglie sulle origini del cinema,
performance letterarie, musicali e teatrali, il Lucania Film Festival Smart Edition, ha visto protagonisti, in queste settimane personaggi di spicco del
panorama artistico, cinematografico, e musicale: John Turturro, Carlo Verdone, Brunori Sas, Vinicio Capossela, Rocco Papaleo, Vanessa Scalera,
Franco Arminio, Francesca Barra, Claudio Santamaria, Achille Lauro,
Marco D’amore, Daniele Luchetti.
Non è la prima volta che il nostro Paese e il mondo si trovano davanti a
un’epidemia globale e di vaste proporzioni, però è la prima volta che per
fronteggiarla abbiamo a disposizione il web e i social. In questo nuovo tempo dove l’ordinario è diventato straordinario il Lucania Film Festival ha utilizzato la rete e le nuove tecnologie per scrivere una nuova pagina della sua storia ventennale, unendosi alle molteplici attività culturali di intrattenimento e di divertimento per il pubblico che si trova confinato nelle proprie case.
Il cinema tra l’altro, insieme alle altre arti (poesia, letteratura, musica) è uno strumento terapeutico. “Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema
per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima”, sosteneva, non a caso, il regista Ingmar Bergman.
L’evento inevitabilmente ha portato l’attenzione sugli effetti che questa emergenza sanitaria sta portando sul cinema, sui festival in programma, sull’ambiente, sul lavoro, sulla scuola e le università, sulle relazioni umane, da cui sono scaturite idee interessanti e spunti di riflessione.
“Abbiamo provato ad arginare, nel nostro piccolo e a nostro modo, il demone del timore di questo momento storico. È stato utile ascoltare gli
artisti, affermando lo stare insieme, dai nostri intimi rifugi alle case di
tanti, per fronteggiare questa sfida, proprio come avviene per produrre
una grande opera cinematografica, per la sua forma corale e partecipata
di team artistici e tecnici. Gli artisti stanno alla vita e alla morte più di ogni altra persona. Sono coloro che raccontano il sottopelle delle vicende e spesso curano e anticipano i tempi”, ha dichiarato Rocco Calandriello, direttore del Lucania Film Festival.
 

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