Cisl Medici Basilicata preannuncia un’altra diffida alla Regione Basilicata per il mancato aggiornamento dell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di direttore sanitario
La Cisl Medici Basilicata preannuncia un’altra diffida alla Regione Basilicata per il mancato aggiornamento dell’elenco dei soggetti idonei alla nomina di direttore sanitario. Con la delibera n. 330 dello scorso 8 giugno, infatti, la Giunta regionale si è limitata a modificare in autotutela solo l’elenco relativo ai direttori amministrativi. Una scelta amministrativa fortemente contestata dal segretario generale Serafino Rizzo in quanto nell’elenco dei candidati alla carica di direttore sanitario figurano ancora soggetti non più idonei per raggiunti limiti d’età: «Non si comprende la ratio di questa delibera che corregge solo parzialmente il profilo di legittimità della DGR 52/2023 con cui sono stati approvati gli elenchi dei candidati alle nomine nel settore della sanità. A questo punto non è chiaro se siamo al teatro di Pulcinella o al Carnevale di Venezia: ciò che è palesemente chiaro è la volontà della Giunta regionale di insistere, non si comprende su quali basi giuridiche, in un modus operandi che fa traballare l’intera governance della sanità lucana, incidendo a cascata sulla organizzazione e sulla qualità dei servizi al cittadino».
Lo scorso marzo la Cisl Medici aveva segnalato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, nonché alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza e alla Procura regionale della Corte dei Conti «le diverse anomalie, già oggetto di formali contestazioni da parte del sindacato, che stanno da tempo interessando la gestione della sanità lucana e che suscitano motivi di perplessità, sia sotto il profilo della legittimità, sia sotto il profilo della conformità alle regole della buona amministrazione», evidenziando «le condizioni di assoluta precarietà in cui versano attualmente gli assetti delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie lucane». A tale denuncia aveva fatto seguito un’altra segnalazione agli organi della magistratura ordinaria e contabile in cui si poneva l’accento anche sull’illegittimità degli elenchi approvati con la DGR 52/2023. Secondo Rizzo «la sanità lucana ha bisogno di un profondo ripensamento e di un nuovo assetto di prossimità in grado di rispondere in modo puntuale e differenziato ai bisogni di salute del cittadino. Tuttavia, un tale sforzo riformatore, supportato dagli investimenti legati al PNRR, non è praticabile senza un management stabile e pienamente legittimato ad ogni livello della filiera in grado di esprimere quella visione di lungo periodo e quella competenza tecnica e gestionale che sono le precondizioni per dare respiro al riassetto strutturale del sistema sanitario regionale».