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Città della Pace, arrivati altri ospiti, una famiglia e una giovane donna

La Città della Pace per i Bambini Basilicata ospita dalla fine della scorsa settimana una famiglia composta da tre bambini e tre adulti in fuga dalle aree del Mediterraneo orientale sconvolte da conflitti e da persecuzioni ormai da lunghissimi anni e una giovane donna in attesa di un bimbo proveniente dall’Africa Occidentale. “Accogliendo i nostri nuovi fratelli e sorelle che hanno sofferto tanto nella nostra società e soprattutto nei nostri cuori – ha dichiarato il premio Nobel Betty Williams, che presiede la Fondazione della Città della Pace – noi lasciamo entrare la speranza di un migliore futuro e la promessa di una vita pacifica”.

Per l’ospitalità la tutela e l’integrazione delle famiglie di rifugiati la Fondazione, promossa dalla Regione Basilicata e dal premio Nobel insieme ai Comuni di Scanzano Ionico e di Sant’Arcangelo, agisce in partenariato con la Provincia di Potenza a seguito di un protocollo d’intenti siglato lo scorso anno. In questo modo la Fondazione sta collaborando con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che, tramite il Servizio Centrale, garantisce a livello nazionale la realizzazione di progetti di accoglienza integrata per i rifugiati ed i richiedenti protezione internazionale. Lo Sprar è costituito da una rete di enti locali che in Basilicata, dopo le prime iniziative sviluppate a Matera, si sta estendendo in questi anni grazie al supporto delle istituzioni locali come la Regione Basilicata, che sta implementando il progetto della Città della Pace, e la Provincia di Potenza, capofila di una serie di iniziative presso alcuni comuni che rientrano nel suo territorio che accolgono ormai decine di rifugiati. Alle istituzioni si affiancano le indispensabili attività svolte in questo campo dai Comuni e dalle realtà associative locali tra le quali in prima fila si segnalano la Caritas e l’Arci.

“La Città della Pace – ha dichiarato il presidente della Regione Vito De Filippo – è progetto ambizioso che evidenzia come la Basilicata sia una regione capace di realizzare importanti progetti di solidarietà che non si limitano ad iniziative sporadiche ma che si articolano in vere e proprie reti territoriali, che possono funzionare grazie alla generosità e alla competenza del mondo associativo sostenuto dalle istituzioni a tutti i livelli: regionale, provinciale e comunale.”

Le famiglie insediate nella Città della Pace, entrando a contatto con il tessuto sociale del centro storico di Sant’Arcangelo potranno, grazie a queste reti e con il supporto dell’equipe di accoglienza della Fondazione, usufruire di una serie di servizi, come corsi di lingua italiana, corsi professionalizzanti per permettere un’autonomia lavorativa. I corsi saranno attuati già nei prossimi giorni grazie alla collaborazione con Apofil – l’agenzia formativa della Provincia di Potenza – e con Sviluppo Basilicata.

La necessità di garantire l’erogazione di questi servizi consentirà sempre più, infatti, la nascita e lo sviluppo di iniziative nel campo del Terzo settore e dell’impresa sociale, che, in prospettiva, potranno avere come protagonisti sia gli ospiti sia i giovani lucani disposti a confrontarsi fattivamente con queste nuove realtà che rappresentano opportunità di lavoro. A questi primi nuclei familiari presto ne seguiranno altri fino ad arrivare, entro l’anno, a un totale di trenta persone accolte presso il Polo di Sant’Arcangelo. Nel frattempo si completerà il secondo Polo in corso di realizzazione a Scanzano Jonico, che raddoppierà la capacità di accoglienza della Fondazione e permetterà di stabilizzare e ampliare l’offerta formativa con la realizzazione di aule, una biblioteca, un auditorium e spazi per la socializzazione.

“La Basilicata – ha commentato ancora Betty Williams – sta guidando il mondo nella creazione di una Città della Pace. Sono orgogliosa di questa piccola Regione e l’Italia stessa dev’essere orgogliosa dell’esempio che sta dando il popolo della Basilicata”.

 

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