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Città della Pace, le iniziative con gli studenti per l’integrazione

citta della pace“Da febbraio 2012 sono stati accolti nella nostra Città della Pace 29 rifugiati, bambini con le loro famiglie, e per ciascuno di loro è stato attivato un percorso che parte dall’accoglienza ma che comprende anche la tutela dei loro diritti e l’integrazione nella società italiana. Per chi lavora con i rifugiati ognuna di queste parole ha un senso profondo ed una complessità che comprende moltissime azioni, progetti ed attività svolte e da realizzare”.

Con queste parole il premio Nobel Betty Williams sintetizza i risultati dei primi anni di attività della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata ed anticipa i contenuti delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea dei Fondatori che si svolgeranno nel pomeriggio del 29 gennaio a Potenza, presso la sede della Regione Basilicata.

Sarà quella l’occasione del primo incontro del premio Nobel, ormai cittadina adottiva della Basilicata, con il presidente Marcello Pittella che si insedierà come nuovo rappresentante della Regione nell’ambito degli organi decisionali della Fondazione.

“Nelle mie conferenze in tutto il mondo – ha affermato Betty Williams – ho descritto la perseveranza e la generosità della Basilicata dove voi state creando un modello unico per cambiare il mondo per i bambini. Un modello che ha interessato molte nazioni, istituzioni e organizzazioni non governative. Negli anni recenti ci sono stati momenti di difficoltà, tuttavia insieme abbiamo superato una importante sfida ed abbiamo dimostrato che è possibile accogliere le famiglie dei rifugiati con un vantaggio per tutti.”

“Con una metafora – ha dichiarato il presidente Pittella – si può paragonare la Fondazione ad un albero, piantato a fine 2009, che nel corso del 2010 e del 2011 la pianta ha messo radici, ha cominciato a germogliare ed a partire dal 2012 ha prodotto i primi fiori. Adesso è giunto il tempo di far maturare i frutti. Con la mia azione di governo, che si articolerà anche in una specifica legge per i rifugiati, voglio realizzare un cambio di passo in questo ambito che sarà considerato sempre più un indicatore per misurare la civiltà dell’Europa intera. La Basilicata, grazie al progetto della Città della Pace che sarà consolidato ed ampliato, ha la possibilità di proporsi come un modello di avanguardia per trasformare l’accoglienza in una occasione di occupazione per i nostri giovani e di sviluppo per le aree interne.”

Prima delle riunioni degli organi direttivi della Fondazione Betty Williams incontrerà, presso dell’Istituto Professionale Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera “U. Di Pasca” di Potenza, i docenti e gli alunni dell’Istituto alberghiero che sono coinvolti nell’attuazione del progetto “Costruiamo insieme la città della Pace” insieme ai docenti ed agli alunni dell’ Istituto Tecnico Industriale e per Geometri di Potenza “Einstein – De Lorenzo” e di altri istituti scolastici del capoluogo. Questa iniziativa mira a sensibilizzare gli studenti lucani sui temi del rispetto dei diritti umani e dell’accoglienza.

Al termine dell’incontro il premio Nobel parteciperà, insieme al Dirigente scolastico dell’Istituto alberghiero Rosalinda Cancro ed ai referenti scolastici del progetto, al Direttore dell’Apofil Giuseppe Romaniello, ai responsabili dell’Ufficio Scolastico Regionale ed ai rappresentanti della Fondazione ad un pranzo multietnico preparato dagli alunni e supervisionato dai docenti dell’Istituto “Di Pasca”. Il pranzo sarà l’attività conclusiva di uno specifico progetto sulla cucina multietnica promosso nell’ambito del precorso IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) organizzato da Apof-Il con Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata.

Il sistema di offerta di IeFP, realizzato da Apof-Il in stretta collaborazione con gli Istituti professionali della Provincia di Potenza, si colloca nell’ambito dell’offerta formativa sussidiaria integrativa realizzata per consentire agli studenti iscritti ai percorsi scolastici degli Istituti Professionali di Stato di conseguire, al termine del terzo anno, anche un titolo di qualifica professionale.

Nel corso dell’iniziativa sarà anche presentato “Incontrarsi cucinando” un libro di ricette multietniche, tradotte in inglese ed arabo, realizzato da due volontarie della Fondazione Lorenza Messina e Stefania Mancusi, ed illustrato da Giulio Laurenzi. Il ricettario è servito come testo di riferimento per il percorso di formazione e ripropone l’esperienza di un workshop realizzato con gli ospiti della Fondazione. “L’integrazione passa per il riconoscimento reciproco di valori – dice Betty Williams nell’introduzione al ricettario – ed il cibo è forse l’elemento simbolico più forte perché racchiude gli ingredienti ed i sapori originali di ciascuna tradizione ed è il presupposto per la convivialità che, in tutte le culture ed a tutte le latitudini, è il momento principale di amicizia e di scambio”.

 

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