La Città di Melfi dedica il 25 Aprile ad Eugenio Colorni
Melfi celebra il 25 Aprile in ricordo di Eugenio Colorni: filosofo, politico, promotore del federalismo europeo, eroe della Resistenza, confinato politico a Melfi dal 1942 al 1943. Il Comune di Melfi, la sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e l’Associazione “Francesco Saverio Nitti” hanno organizzato una serie di iniziative istituzionali per celebrare la Festa della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Si parte con la presentazione del libro “Silvia e Renata. Melfi, estate 1963” di Franco Avenoso nelle scuole della Città di Melfi con il seguente calendario: Venerdì 11 aprile, dalle ore 9 alle 10.30, l’autore incontrerà gli alunni della scuola media dell’Istituto Comprensivo ” Marottoli-Ferrara”. Dalle ore 11 sino alle 13,00 sarà all’ Istituto Alberghiero, mentre nel pomeriggio alle 17,00 incontrerà gli alunni della scuola media dell’Istituto Comprensivo “Nitti-Berardi”. Sabato 12 aprile, invece, Avenoso sarà prima all’ Istituto Tecnico “G. Gasparrini” alle 9.30 e poi al Liceo Scientifico “Federico II”.
Il libro di Franco Avenoso è la storia di un viaggio solo sognato. Silvia e Renata Colorni, figlie di Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann arrivano a Melfi il 21 giugno 1963. Ripartiranno per Roma due giorni dopo. Il padre delle due ragazze, milanese, socialista di religione ebraica, condannato dal Tribunale Speciale, fu inviato dal regime fascista al confino politico nell’isola di Ventotene. Nel novembre del 1941, dopo brevi permanenze in altre località, fu trasferito a Melfi. Eugenio Colorni fuggirà dalla località lucana il 6 maggio del 1943 per intraprendere la lotta antifascista. Fu ucciso a Roma il 30 maggio del 1944 dai fascisti della banda Koch.
“C’è una cittadina del sud Italia, Melfi- scrive Avenoso- che vive l’inizio di una nuova stagione di sviluppo. In questo microcosmo giungono Silvia e Renata. Vi arrivano vent’anni dopo aver vissuto con i genitori Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann. In un solo week-end si sviluppano ricordi vecchi e esperienze nuove. Continui flash-back riportano ad accadimenti avvenuti vent’anni prima e che si sovrappongono con le emozioni vissute dai protagonisti.I cittadini di Melfi appaiono e scompaiono nei fatti storici risalenti al periodo fascista e si mischiano con la contemporaneità di quell’estate. Tutto appare in una luce nuova, come la luce che illumina e acceca quelle giornate estive.Colorni, vent’anni prima era fuggito da Melfi, cercava anche lui la strada di un radicale cambiamento: sconfiggere il fascismo per cercare la libertà e il progresso per se stesso, per la sua famiglia, per gli italiani, nella speranza di una Europa unita e pacificata. La mattina del 6 maggio 1943 Eugenio Colorni saluta la moglie e le sue piccole. Fugge da Melfi. La moglie, con le tre piccole figlie, lascerà la località lucana il 23 luglio 1943. La destinazione è Milano”.
Eugenio Colorni, filosofo e patriota, è nato a Milano il 22 aprile 1909. Professore di filosofia all’Istituto magistrale di Trieste, nel settembre 1938 fu arrestato per ricostituzione illegale in Italia del Partito socialista e dopo cinque mesi di carcere venne inviato al confino, prima a Ventotene poi a Melfi. Collaborò con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nella formulazione delle prime idee per il Movimento federalista europeo, che prese poi vita a Milano il 27 agosto 1943. Nella primavera del 1943 riuscì a fuggire, divenendo uno dei promotori dell’attività clandestina a Roma, come componente, dopo il 25 luglio 1943, del comitato direttivo del Partito socialista e redattore dell’Avanti!clandestino. Gli fu conferita la medaglia d’oro “alla memoria” il 25 aprile 1946.