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Clean economy, nasce in Puglia l’Osservatorio regionale sull’idrogeno

La Giunta regionale di Puglia ha approvato l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sull’Idrogeno ai sensi dell’art.4 della L.R. 34/2019 “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare e disposizioni urgenti in materia di edilizia”.

Obiettivo fondamentale della Legge Regionale è quello di promuovere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per accelerare il passaggio ad una clean economy, riconoscendo l’idrogeno come combustibile alternativo alle fonti fossili attraverso la sua produzione con energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile.

“Si tratta di una svolta energetica fondamentale – ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia – che inciderà sul costo delle bollette, sulla indipendenza energetica del Paese e della regione e soprattutto sulla tutela della salute dei cittadini pugliesi, che nei grandi impianti industriali, nell’utilizzo dei veicoli nel ciclo urbano potranno contare sull’energia pulita, prodotta attraverso il reimpiego nell’energia fotovoltaica ed eolica che in surplus consentirà di alimentare quello che noi chiameremo il Polo nazionale dell’idrogeno, che è il progetto bandiera del PNRR della Regione Puglia”.

Il presidente della Regione è intervenuto al Forum promosso dal Corriere della Sera “Il futuro è adesso: Hydrogen Valley dal Nord al Sud Italia“: “L’attenzione all’idrogeno in Puglia e soprattutto a Taranto – ha detto – nasce da una minaccia, la nostra minaccia era l’Ilva. La rivoluzione dell’idrogeno in Puglia non è nata quindi da una esigenza puramente tecnologica o di investimento, ma dal diritto alla salute. Per questo mi sono affidato a persone che avevano un quadro chiaro: chiedendo loro se si potesse produrre acciaio pulito senza far morire la gente. Ecco come è nata la candidatura di Taranto a Polo nazionale dell’idrogeno. La Puglia ha una capacità di investimento che è quasi il doppio delle altre regioni italiane. Grazie ad uno sforzo enorme che vogliamo mettere in campo (nella nostra regione sono previsti 13 parchi eolici off-shore), considerando ovviamente l’impatto ambientale. Da dove partire e subito? Dalla ristrutturazione dell’ex Ilva. Cominciando da Taranto per cambiare la storia”.

“Nel percorso di transizione energetica e decarbonizzazione – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico – l’idrogeno svolge un ruolo fondamentale sia per garantire il raggiungimento degli impegni dell’Agenda2030 sia per rendere il Paese energeticamente indipendente. La Puglia, da sempre all’avanguardia nel campo delle fonti energetiche alternative, oggi si dota di uno strumento che avrà una doppia finalità: da una parte monitorare e analizzare i dati relativi alla filiera dell’idrogeno, dall’altra fornire supporto nella definizione della programmazione regionale, nell’elaborazione del Piano Regionale dell’Idrogeno (PRI) nonché nell’aggiornamento del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR)”.

L’Osservatorio è presieduto dall’Assessore allo Sviluppo Economico, con funzioni di Presidente ed è costituito da 25 componenti con comprovata esperienza nei settori specifici della transizione energetica e idrogeno rinnovabile. Ne faranno parte esperti rappresentativi della filiera della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, del settore della produzione di idrogeno e celle a combustibile, del settore della ricerca, delle Università, nonché rappresentanti dell’ANCI, delle associazioni ambientaliste, degli enti non a scopo di lucro attivi nella promozione dell’uso dell’idrogeno e da rappresentanti delle strutture regionali con competenza nei settori energia, mobilità, ambiente e innovazione.

“In questa sfida che vede la Puglia protagonista a livello nazionale – ha concluso l’assessore – crediamo sia indispensabile rafforzare le modalità di intervento condivise, basate sul coinvolgimento dei territori e dei networks di attori strategici. Questo ci consentirà di migliorare l’efficacia delle decisioni e sbloccare i processi decisionali a vantaggio dei territori”.

L’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’idrogeno non comporta oneri per il bilancio regionale e la partecipazione dei componenti all’Osservatorio regionale è a titolo gratuito e senza oneri per l’Amministrazione.

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