Cna, Confapi, Confesercenti, Confartigianato: “Mentre altri programmano, Matera chiude. Mentre altri si preparano alla riapertura, Matera si gira dall’altra parte”
Prosegue l’agonia dell’Amministrazione Comunale di Matera. Una larga parte del sistema imprenditoriale locale, rappresentato da Cna, Confapi, Confartigianato e Confesercenti, esprime un giudizio fallimentare sull’operato dell’Amministrazione Comunale, in tutte le versioni e con tutte le maggioranze che si sono succedute dal giorno dell’insediamento a oggi, dopo avere fornito più volte ampia disponibilità al dialogo e al confronto.
Senza voler entrare nelle questioni di carattere politico, da ultimo si registra la mancata approvazione del bilancio avvenuta in piena emergenza Coronavirus. Mentre altre Amministrazioni hanno sviluppato un ampio dibattito sulla ripartenza delle attività imprenditoriali – dalle grandi città come Roma e Milano ai piccoli centri come Irsina – a Matera il governo cittadino continua a consumarsi in guerriglie interne che non portano alcun risultato alla città.
Il bilancio avrebbe dovuto essere l’occasione per programmare nuove iniziative e invece l’Amministrazione Comunale conclude la sua vicenda in maniera mesta così come negli anni precedenti, lasciando la città priva di ogni disegno strategico, nonostante la possibilità fornita dalle leggi sull’emergenza Covid-19. A ciò si aggiunga il fatto che, se rispondesse al vero il fatto che il Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio, bocciato qualche giorno fa, non potrà essere convocato prima della fine del mese, allora vorrebbe dire che siamo proprio in un mare di guai, addebitabile a tutti i Consiglieri, siano essi di maggioranza o di opposizione.
Nel documento di bilancio si parla di altri 100 milioni di lavori pubblici quando non si sono ancora appaltati i 70 milioni contenuti nel dossier di Matera 2019, ignorando un principio lapalissiano quale quello che in una situazione di recessione conclamata, come l’attuale, i lavori pubblici svolgono una fondamentale funzione anticiclica. Vi è da aggiungere al riguardo che anche l’ANAC – l’Autorità Anticorruzione – nelle sue ultime linee guide ispirate alle azioni da mettere in campo per contrastare il declino economico conseguenza della pandemia, ha “allentato” alcuni dei rigidi criteri operativi che ne hanno guidato l’operatività in questi ultimi anni, invitando tutte le stazioni appaltanti con fondi disponibili ad appaltare in tempi brevi i nuovi lavori, con procedure semplificate rispetto al passato. Inoltre, non c’è alcuna indicazione sulla governance e sul futuro della Fondazione, lasciando la stessa piena di debiti da pagare agli imprenditori locali.
Invece di programmare la riapertura delle attività imprenditoriali, l’Amministrazione Comunale chiude interi settori, non preoccupandosi di come fare ripartire le numerose attività nate durante il boom del 2019. A Roma, per esempio, riparte il settore cinematografico, a Matera si chiudono fino al 31 luglio fiere, attrazioni, mercati, manifestazioni commerciali, un intero settore legato al turismo e al food, girando ancora una volta le spalle agli imprenditori. Il tutto senza interlocuzioni con gli interessati e non preoccupandosi delle implicazioni sociali connesse.
Gli operatori turistici, per esempio, hanno delle proposte interessanti a partire da subito e sono disposti a un confronto con l’Amministrazione Comunale.
Mentre altri programmano, Matera chiude. Mentre altri si preparano alla riapertura, Matera si gira dall’altra parte.
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