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Coldiretti Basilicata preoccupata per il calo delle quotazioni del grano duro

La brusca diminuzione delle quotazioni del grano duro che nell’ultimo periodo ha registrato un calo di oltre 200 euro a tonnellata, con un calo netto del 30%, mette in serio allarme gli agricoltori lucani”. La preoccupazione – espressa in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa – è della Coldiretti Basilicata.

“Questo notevole deprezzamento – è scritto nella nota – risulta economicamente insostenibile tenuto conto degli elevati costi di produzione sostenuti durante l’annata agraria 2022, contrassegnata dalle ripercussioni finanziarie del conflitto russo-ucraino che a partire dall’epoca delle semine determinarono aumenti del costo del gasolio del 128%, così come del costo dei concimi nella misura del 170%, portando il costo medio della produzione di grano duro a un valore di oltre 1300 euro per ettaro coltivato”. Tenuto conto di tali circostanze, per la Coldiretti lucana “l’attuale quotazione del grano duro ad un prezzo ad un prezzo di 360 euro a tonnellata risulta notevolmente inferiore all’effettivo costo di produzione sostenuto sul campo, e in quanto tale in netto contrasto con le previsioni della cosiddetta legge sulle pratiche commerciali sleali, che sancisce il divieto delle cessioni di prodotti agricoli e alimentari al prezzo inferiore rispetto al costo della produzione”.
Gli agricoltori “rivendicano” quindi “il diritto ad un congruo aumento della quotazione commerciale, nella misura adeguata ad assicurare la copertura dei costi di produzione e riconoscere giusto valore al lavoro delle aziende agricole”.

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