Comparto irriguo distretto “G”
Il possibile scippo dei fondi destinati al comparto irriguo distretto “G” è non solo una brutta pagina per la Basilicata, ma ancor più un allarmante segnale, specie se letto in parallelo al solo in extremis sventato scippo dei fondi del petrolio. È chiaro che in questo momento la Basilicata viene vista come soggetto debole, a cui è possibile sottrarre a piacimento per finanziare interventi in altre parti del Paese, con operazioni da Robin Hood alla rovescia con cui si toglie alla povera Basilicata per dare alla ricca Milano.
Su questo la Basilicata deve porsi una strategia che parta dal recupero delle somme assegnate, ma vada oltre, puntando a recuperare e fortificare la propria credibilità sul piano nazionale, per non restare continuamente impantanata nella rincorsa di risorse sottratte e puntare, invece, ad ottenere nuova linfa per lo sviluppo di una regione sicuramente più debole di altre.
Credo che questo debba essere un obbiettivo trasversale, che impegni tutti ad esercitare i propri uffici, a mettere in campo le proprie relazioni, a sviluppare le proprie azioni. Perché la Basilicata dei piccolissimi numeri e del piccolo peso politico può avere risorse nazionali ed europee, istituzionali e politiche da mettere in campo enormi se il gioco di squadra è leale e funziona.
Impegni, e consensi, tutti lucani che ora bisogna far valere sui tavoli romani, non solo per sventare un tentativo, ma per tornare a chiedere il rispetto sostanziale di una regione che rivendica i propri diritti e non accetta che altri decidano sulla propria testa. Diversamente, qualora ci rassegnassimo al fatto che altri da fuori regione possano decidere al nostro posto e al nostro danno, ci saremmo arresi, o peggio, staremmo assecondando un progetto di disgregazione della nostra identità regionale noto da anni e a cui tutti, nelle dichiarazioni, ci siamo detti contrari. E significherebbe che quella che qualcuno indica come l’ultima partita sarebbe già persa.
L’opera che oggi viene definanziata è un’opera strategica per la Basilicata, che consente di rendere irrigui terreni e di mutarne la destinazione da colture a bassa redditività a colture di pregio. Bloccarla significa non avere in conto le legittime aspirazioni di crescita della Basilicata, posporle al rafforzamento di altre di aree già forti. Giusta, invece, la richiesta di rendere subito operativa la spesa qui, ma il Governo, o meglio i Governi nazionale e regionale, hanno gli strumenti per farlo individuando soggetti e procedure affinché lo stanziamento si traduca subito in opere. È questa la strada da percorrere, non lo scippo. E su questo la Basilicata è chiamata a dimostrarsi unità, determinata e indipendente.
Carmine Miranda Castelgrande – Consigliere Regionale