Comune di Policoro stipula accordo con l’Istituto Superiore della Sanità per il monitoraggio ambientale
Il comitato Mamme Libere, l’associazione Cova Contro e Medici per
l’Ambiente Basilicata e Mediterraneo no triv esprimono dubbi e
perplessità in merito all’accordo stipulato dal Comune di Policoro con
l’Istituto Superiore della Sanità.
In effetti, a seguito dell’inquinamento idrico determinato dal sito
ITREC ENEA-TRISAIA ubicato nel Comune di Rotondella, il Comune di
Policoro ha firmato un accordo di collaborazione scientifica con l’ISS
al fine di eseguire un piano di monitoraggio ambientale del Comune e
zone limitrofe e uno studio epidemiologico della popolazione.
L’accordo si intende operativo già a far data dal 1 Gennaio 2019. Le
associazioni dichiarano preliminarmente di non essere mai state
consultate al riguardo, né si è richiesta collaborazione durante la fase
di stesura dell’accordo stesso. Le reiterate dichiarazioni rilasciate
alla stampa dal sindaco di Policoro, Enrico Mascia, ( comunicato stampa
del 25.11.2018 e pubblicato nella Gazzetta del Mezzogiorno a cura del
giornalista Filippo Mele) appaiono in tal senso esclusivamente
strumentali oltre che prive di verità.L’accordo è pervenuto alle
associazioni per il tramite del sindaco, via posta elettronica, a firma
avvenuta, esclusivamente per presa visione.
Al riguardo le associazioni summenzionate, intendono far rilevare quanto
lo stesso sia lacunoso e superficiale, sia nel merito del diritto che
nel merito degli aspetti tecnici descritti.In merito al diritto si
rileva che il Comune di Policoro e l’ISS, disciplinano “ il regime di
proprietà, di utilizzo, di diffusione e di pubblicazione dei risultati,
brevettabili e non, derivanti dall’esecuzione del progetto” definendo in
tal modo la proprietà intellettuale dello studio. ll documento ci sembra
il classico modulo fac-simile, e che non ha nessun criterio di
valutazione del caso specifico, e questo ci fa presupporre, che come
sempre la situazione non sarà valutata nel modo giusto e approfondita.
Concreta è la possibilità che venga in questo modo negato l’accesso agli
atti, alla relazione ed ai risultati dello studio, nonché ne venga
negata la pubblicazione. I cittadini, pagheranno questo studio ma
probabilmente non ne conosceranno l’esito. Il quesito che si pone è
quale sia la necessità che due Pubbliche Istituzioni, governate dal
principio di trasparenza, abbiano la necessità di menzionare e
proteggere lo studio stesso con la proprietà intellettuale.
In merito agli aspetti tecnici. Questi si rivelano lacunosi, incompleti
e carenti.
Nello studio mancano il biomonitoraggio di flora e fauna fluviale e
marino-costiera, non sono noti i radionuclidi che l’istituto può
effettivamente rilevare, viene menzionata vagamente la parola “ fanghi”
senza espletarne merito e significato.
Si rileva come l’ISS non sembri essere a conoscenza delle criticità
della zona, benché siano note e pubblicate ampiamente, circostanza che
potrebbe compromettere l’efficacia e la fattibilità dello studio.
Non si evincono le metodiche e le attrezzature atte a sviluppare studio
e monitoraggio, che pare limitato e sovrapposto a quello avvenuto a
Rotondella nel 2015. Inoltre è specificamente menzionato che non è
previsto lo studio ed il monitoraggio delle acque destinate al consumo
umano e irriguo né viene menzionato un censimento dei pozzi il cui
numero e la cui collocazione sono di fatto sconosciuti.
Questo alla luce dell’emergenza acqua che la popolazione della fascia
Metapontina ha vissuto ed ancora vive appare come un paradosso, per non
menzionare la superficialità.
Ancora, non viene presa in considerazione ora, così come a giugno 2018,
in piena crisi idrica, la relazione del Dr. Agostino Di Ciaula,
presidente dell’ISDE, che sollecitava uno studio epidemiologico sulla
popolazione non escludendo interessamenti alla salute già in atto.
L’accordo risulta incompleto, manifesta la totale impreparazione tecnica
, giuridica e delle reali criticità, la mancanza di conoscenza del
territorio nonché l’improvvisazione. Si auspica al riguardo, vista
l’importanza e la gravità dell’argomento, un’assunzione di
responsabilità da parte delle istituzioni, delle sue componenti
politiche e governative e la riformulazione dell’accordo che , così come
esposto, risulta tronco ed inefficace.
Comitato Mamme Libere
Cova Contro
Mediterraneo no triv
Medici per l’Ambiente Basilicata