Comuni, Mollica: “Contrastare la piaga dello spopolamento”
“La piaga dello spopolamento incomincia a far paura e diventa sempre più urgente l’esigenza di bloccare l’emorragia dell’emigrazione che sta investendo la nostra Basilicata”. Così il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica intervenendo all’assemblea regionale dell’Anci per discutere del fenomeno dello spopolamento.
“La fotografia di tutto quanto gira intorno al giacimento della Val d’Agri – ha detto Mollica – lascia purtroppo l’amaro in bocca per come sino ad oggi siano stati gestiti i fondi che ne derivano. Fondi evidentemente non utilizzati in maniera costruttiva. Ecco perché è arrivato il momento di fare sintesi e trovare un equilibrio. Emerge sempre di più l’esigenza da parte dei giovani di accedere a finanziamenti che li aiutino in forme di investimento. Ma è importante che questi vengano concessi per concrete utilità e con scopi produttivi. Basta con forme di mero assistenzialismo”.
Rivolgendosi all’assemblea, il presidente del Consiglio regionale ha auspicato “una discussione seria e concreta tra tutti gli attori, a livello locale e nazionale, che coinvolga sindacati e mondo imprenditoriale. Non si può continuare a ragionare sotto l’aspetto clientelare. È amorale. Bisogna invece che vi sia uno sviluppo organico. La Basilicata rischia di rimanere inabitata a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Mi chiedo perché progetti come quelli dei Comuni di San Fele e Rapone siano d’esempio a livello nazionale e per nulla considerati dai nostri Comuni lucani”.
“Il quadro demografico fa paura – ha aggiunto – bisogna creare un clima giovane. Per noi è importante parlare un linguaggio che avvicini soprattutto i ragazzi, ormai completamente sfiduciati. La nostra mission è promuovere e sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni, di garantire il riequilibrio demografico della Basilicata, contrastandone lo spopolamento e favorendone il progressivo ripopolamento”.
“C’è bisogno di più coraggio – ha concluso Mollica – dobbiamo consegnare questi Comuni ai ragazzi e a loro dobbiamo dare tutta la nostra fiducia. Magari falliranno, ma io ripongo in loro grandi speranze. Un passo da fare alla svelta, prima che un grande patrimonio artistico e culturale come il nostro rimanga prigioniero di se stesso”.