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Comunicato associazione ‘Lavoro diritti bene comune’ su elezioni a Potenza

L’associazione Lavoro diritti bene comune, ha nel suo principio cardine quello di proporsi come luogo/sede di confronto ed elaborazione sui temi programmatici in particolare in materia di LAVORO, DIRITTI, AMBIENTE, WELFARE e DEMOCRAZIA, provando a restituire agibilità ad una dialettica politica, intellettualmente onesta, che si collochi fuori da logiche corporative ed individualiste, cause prodotte dal ventennio Berlusconiano e da una profonda crisi identitaria dei partiti quali luoghi della mediazione polica-sociale-. Si tratta di costruire, pertanto un nuovo sentire comune con al centro la solidarietà e la partecipazione oltre gli attuali steccati esistenti nella società e fra i partiti.

L’associazione per voce del proprio portavoce Domenico Roberto Rizzi, fa sapere di non riuscire a risultare indifferente alla delicata fase pre elettorale, in vista delle elezioni amministrative nella città capoluogo.

L’associazione con tale documento intende contribuire a partecipare in maniera strutturale alla fase elettorale del momento, partendo dalla necessità di cooperare attraverso un contributo di idee e tese a rimettere al centro il concetto di “bene comune” .

Per noi spiega Rizzi, per Bene Comune si intende:

– Partecipazione attiva dei cittadini alle scelte strategiche che riguardano il futuro della nostra comunità, rivedendo e ripensando al ruolo dei comitati di quartieri che dovranno essere chiamati ad esercitare un ruolo di maggior protagonismo in termini di scelte mirate al miglioramento della qualità della vita, e in tema di riqualificazione dei quartieri;

– Rivedere il sistema di distribuzione delle risorse pubbliche e dei fondi europei ripensando ad un piano di riqualificazione ambientale e urbanistica che non veda escluse le aree rurali, troppo spesse abbandonate ad emarginazione e degrado. E’ ingeneroso pensare ai residenti delle aree rurali come a cittadini di serie B, infatti, nel mentre nella nostra città si progettavano e realizzavano opere di riqualificazione urbanistica dal discutibilissimo senso estetico e di totale inutilità (esempi lampanti le opere in Piazza delle Regioni, il ponte pedonale di Via D. Di Giura e la nave del serpentone, per citarne solo alcune) in molte frazioni della città, scarseggiano i servizi essenziali, il trasporto pubblico appare spesso un optional e il manto stradale impraticabile, per non parlare delle pozzanghere causate da enormi buche che spesso rappresentano un grave problema per gli automobilisti nonché per questioni prettamente igieniche sanitarie;

– Rigenerare il concetto di Cultura, in una città che pur vanta il logo di “Potenza città cultura” ripensando a strumenti di maggiore trasparenza in tale ambito e provando a coinvolgere attivamente gli operatori del settore, nonché i tanti giovani a cui pure non mancano professionalità e competenze capaci di valorizzare proprie attitudini artistiche e mettendole al servizio della comunità, del proprio rilancio culturale e soddisfacendo legittime ambizioni personali;

 

– rinvigorire il centro storico, rinnovandone la sua funzione per consentirgli di riacquisire l’attrattività e l’accoglienza persa negli ultimi anni. “Ciò è possibile attraverso un’operazione di rivisitazione che, a 30 anni dal terremoto del 1980, punti al miglioramento dei servizi ed alla restituzione di maggiori spazi per la pedonalità e l’aggregazione sociale e civile.

La sola urbanistica non è sufficiente a porre in essere un’organica opera di rivitalizzazione, ma occorrono altri strumenti che garantiscano soprattutto un rilancio sotto il profilo economico e sociale, per intenderci non riteniamo prioritari nuovi interventi infrastrutturali quali ad esempio la realizzazione di una funiva tesa a collegare il centro storico con il polo universitario e l’ospedale San Carlo, in quanto si è già in presenza di un sistema di collegamento meccanizzato tra i più avanzati in Europa, (ponte attrezzato, scale mobili di via Armellini e il collegamento verticale, di prossima apertura, tramite ascensore che collegherà l’ex fornace Ierace, adiacente il polo universitario, con via Carlo Bo) che andrebbe potenziato e riorganizzato e meglio integrato con il sistema del trasporto pubblico su gomma, al fine di disincentivare l’uso dell’auto privata per garantirne vantaggi sulla qualità della vita e di vivibilità urbana.

Ripensare all’idea di mercato del centro storico, quale fulcro della vita collettiva di una comunità, che in passato ha svolto una funzione di generatore di molte città: coniugava l’aspetto artigianale e commerciale a quello insediativo, era centro di gravitazione dell’intera popolazione, luogo vivo ed esclusivo, risultato della ricchezza intrinseca, tanto da identificarsi nella città stessa, nella città – mercato.

Oggigiorno però, soprattutto a causa degli svariati e repentini cambiamenti dell’ultimo secolo, la città mercato è andata sempre più incontro a fenomeni di degrado socioeconomico, procurando capillari sconvolgimenti, che stanno modificando profondamente anche l’assetto del territorio.

È necessario creare un modello di mercato del 21° secolo, moderno e sostenibile, che sia il motore di rivitalizzazione dei centri storici e, pertanto anche dell’entroterra. Riqualificare i mercati è solo uno degli esempi tesi a dare nuova vita al salotto buono della nostra città, e significherebbe ripartire dalle basi, considerando esperienze ed esempi, quali la filiera corta come possibile soluzione, valorizzare l’artigianato ed i prodotti locali di alta qualità agroalimentare a km 0, risvegliare nella popolazione significati culturali e sociali legati alla tradizione e agli aspetti autoctoni della nostra città.

 

– Promuovere la realizzazione della qualità degli insediamenti urbani mediante la

riqualificazione e lo sviluppo del sistema del verde è una necessità che migliora anche il sistema

ecologico urbano ed il rapporto tra aree urbanizzate. Un’altra idea di sviluppo teso anche a stimolare nuove forme di imprenditoria giovanile, cooperativismo e dando agibilità alle tante attitudini artistiche – sociali – ricreative che pure non mancano nella nostra comunità.

In tal merito l’idea di consegnare nell’immediato futuro un polmone verde di qualità, a servizio dell’intera cittadinanza, recuperando e bonificando l’ex area della Cip-Zoo diventa per noi impegno imprescindibile anche in considerazione delle aperture istituzionali da parte del Consiglio Regionale di Basilicata e cioè quelle di affidare a titolo gratuito il suolo dell’ex area Cip – Zoo al Comune di Potenza per realizzarne un parco.

Questa apertura del Consiglio Regionale ci inorgoglisce, alla luce del fatto che sono state colte le istanze di quei 12.000 cittadini che hanno sostenuto la petizione per la realizzazione del parco e il recupero di un’area abbandonata ad incuria e amianto.

L’esperienza del comitato “Parco per la città” ha rappresentato una pagina di democrazia vera per la nostra città marcando la voglia di partecipazione attiva dei cittadini nonché la fermezza nel incalzare l’amministrazione comunale ad andare verso un’altra idea di sviluppo sostenibile che va inteso non solo a livello globale ma anche a livello locale.

Il cambiamento nella qualità delle nostre città passa attraverso il conseguimento della sostenibilità urbana perchè nella città sono concentrate le sfide di un nuovo modello di sviluppo dove aspetti economici, sociali ed ambientali debbano far parte di una visione integrata ed unitaria.

Su questi e su altri temi programmatici, la nostra Associazione politico – culturale intende confrontarsi con il centro sinistra cittadino a cui diamo il merito di aver individuato nella persona dell’Avv Luigi Petrone il candidato della coalizione di centro sinistra alla carica di Sindaco,una figura dall’alto profilo etico e culturale, fuori da logiche corporative, e che invoca la razionalità di un rinnovamento culturale vero, prima ancora che anagrafico.

Intorno alla figura del candidato sindaco però è necessario creare le basi per un rinnovamento vero, auspicando che chi in passato ha svolto ruoli di primo piano,senza lasciare in maniera lungimirante traccia del proprio percorso, faccia un passo indietro nell’interesse della comunità, favorendo un ricambio, capace di restituire nuovi stimoli e maggiore entusiasmo in una fase delicata da un punto di vista di tenuta finanziaria del nostro comune.

Serve che la società civile, il tessuto dell’associazionismo sia parte integrante di un progetto nuovo e che i partiti del centro sinistra non sottovalutino la spinta propulsiva che arriva da mondi svariati della nostra comunità potentina nonché la loro voglia di partecipazione e di protagonismo.

Come associazione non escludiamo un confronto pubblico con il candidato alla carica di Sindaco per il Centro Sinistra, teso ad aprire un interlocuzione empirica sull’idea di città che abbiamo in mente, confrontandoci in maniera aperta con la cittadinanza, senza filtri di appartenenza e senza passare per gli steccati di partito a meno che gli stessi mostrino sequenzialità e coerenza alla richiesta di procedere nella direzione di un rinnovamento culturale e politico vero.

Domenico Roberto Rizzi – Portavoce dell’associazione “Lavoro Diritti Bene Comune”

 

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