Comunicato FLC CGIL Bari sulla legge di stabilità
Lo sciopero del 12 ottobre u.s. indetto dalla FLC CGIL deve trovare continuità in una serie di azioni che si rendono necessarie per rispondere, ci auguriamo unitariamente alle altre Organizzazioni Sindacali, con tempestività e fermezza alla durezza delle misure contenute nella legge di stabilità.
Innanzitutto bisogna trovare le giuste modalità per far comprendere alla società civile che la lotta contro le 24 ore non è un capriccio di una casta di lavoratori privilegiati animata solo dal bisogno di mantenere intatti presunti privilegi. Il ministro Profumo, ormai a corto di argomenti, sembra voler riesumare proprio questo vecchio quanto becero refrain che vede gli insegnanti come lavoratori più fortunati degli altri in virtù dei tre mesi di ferie, un insieme di privilegiati, insomma, oltre che di sfaticati perché impiegati a mezzo servizio. Sarà perciò opportuno, in questa fase, moltiplicare sul territorio occasioni di dibattito e di informazione usando sedi di partito, aule consiliari, sedi di associazioni, promuovere incontri di delegazioni composte da rappresentanti di consigli di istituto e collegio dei docenti, assessori alla P. I., sindaci e forze politiche. La FLC CGIL di Bari dichiara la propria disponibilità a sostenere tutte le iniziative fornendo il proprio apporto non solo sul piano politico ma anche, se necessario, sul piano logistico. (Già siamo stati contattati da Gioia e Santeramo)
Si tratta di far comprendere che la nostra non è una lotta corporativa, non è una lotta per lavorare meno ma va trasmesso, forte e chiaro, il messaggio che le scuole sono ormai già al capolinea, senza soldi, con edifici fatiscenti, senza personale negli uffici di segreteria, senza vigilanza ai piani, con laboratori sprovvisti di tecnici, con le ore di didattica ormai ridotte al lumicino, con aule sempre più affollate in cui i docenti sono ormai costretti al ruolo di “ addetti alla sicurezza”! E intanto…. e intanto tutto sembra convergere verso un disegno chiaro di smantellamento della scuola pubblica a tutto vantaggio delle scuole private: € 700.000.000 sono sottratti alla scuola pubblica mentre 220 milioni sono garantiti alle private!
E nelle scuole? Quali iniziative dovremo allora adottare nelle scuole?
1. È opportuno innanzitutto diffondere delibere, meglio se congiunte, tra consigli di istituto e collegi dei docenti, e poi ancora: documenti di denuncia, lettere aperte alle istituzioni e magari rivolte direttamente al Ministro, al Capo del Governo e al Presidente della Repubblica.
2. In secondo luogo bisogna orientarsi ad individuare forme nuove di lotta quali l’ astensione dalle prestazioni aggiuntive oltre l’orario d’obbligo per cui tutti insieme:
• asteniamoci dalle ore eccedenti l’insegnamento previsto contrattualmente;
• asteniamoci, docenti ed ATA, dalle prestazioni aggiuntive oltre l’orario d’obbligo e dalla intensificazione della prestazione lavorativa;
• asteniamoci da tutte le commissioni;
• asteniamoci, se docenti, dallo svolgimento funzioni superiori in sostituzione del Ds;
• asteniamoci, se amministrativi, dallo svolgimento funzioni superiori in sostituzione del D. sga;
• asteniamoci, se D. sga, dall’assumere incarichi aggiuntivi presso le scuole sottodimensionate.
Si tratta ormai di dare visibilità ad un programma di lotta ad oltranza, cominciando dall’’astensione dalle prestazioni: solo così potremo portare all’esterno le ragioni di una lotta non a tutela di un privilegio di pochi ma a vantaggio dell’intero paese e del futuro dei nostri figli!
Claudio Menga – Segreteria della FLC CGIL Bari