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Concerti nella Gola delle Muse di Teatro dei Calanchi

I concerti della Gola delle Muse nascono dal desiderio di sentire e vivere l’esperienza musicale senza barriere, in modo ab-solutus, ossia sciolto da qualunque forma di legame con altra strumentazione che non sia lo strumento in sé, l’oggetto antico, la voce che risuona misurando sé stessa e riscoprendosi nella propria nudità. La volontà è quella di delineare i pendii, le valli, i rivoli di un paesaggio musicale speculare a quello in cui si trovano gli spettatori, libero e autentico nella sua edificazione momentanea.

Si tratta di tre concerti pensati in modalità unplugged, per favorire un’intima connessione con gli artisti e con l’atmosfera del crepuscolo, il momento in cui la razionalità abbandona gli spettatori per condurli sul limitare della folle rappresentazione scenica; infatti i concerti precederanno lo spettacolo teatrale ELOGIO DELLA FOLLIA, in scena ogni finesettimana dal 2 al 31 agosto, per la regia di Daniele Onorati.

In queste eccezionali occasioni, che l’organizzazione di Teatro dei Calanchi propone con entusiasmo, la rinuncia all’amplificazione del suono permette di compiere un tributo armonico alla terra, che se ne nutre; gli strumenti privilegiati per questo tipo di performance favoriscono il contatto tra la risonanza dei materiali naturali di cui sono composti ed il tocco antico della mano dell’uomo. L’ascolto degli ensamble e degli arrangiamenti proposti permetteranno all’ascoltatore di immergersi nella purezza del genere musicale, una forma più vicina a quella originaria, spogliandola di vezzi e stratificazioni di modo occidentalizzanti.

Come nella rappresentazione scenica, anche nell’operazione musicale, la volontà è quella di tralasciare tutti gli accidenti che la tecnologia fornisce, per esaltare il candore del contatto triangolare tra lo strumento o la voce, il paesaggio della Gola naturale e l’attenzione gravida di intimi silenzi dello spettatore.

E proprio grazie al proprio silenzio interiore che ci si lascia trafiggere dalla luce ambrata dei tramonti di agosto e ci si affida leggeri alla notte mediterranea, sfolgorante di stelle e di sospiri naturali. Conservare il ritmo del respiro del Gigante d’Argilla, in perfetta armonia con il talento degli artisti proposti, è il disegno a cui ognuno partecipa per rispettare l’anima degli antichi luoghi ospitanti. Ma della rinuncia alle arti prometeiche fiorisce la straordinarietà della selezione musicale di questa nona edizione, a cura del maestro Tony Miolla.

Il 9 agosto Giulia Meci, nella sua composizione in trio, quindi accompagnata da Pippi Dimonte al Contrabbasso e da Tony Miolla alla chitarra manouche, nella splendida cornice di biancane lucane, rivisiterà i grandi classici dello swing americano ed europeo degli anni ’30 e ’40, con incursioni nella bossa e nella chanson francese.

Il 10 agosto andrà in scena il trio Anòmalotango, composto da Rocco Capri Chiumarulo, voce; Vince Abbracciante alla fisarmonica e Dado Penta al contrabbasso. Questo è un ensamble che da oltre quindici anni si occupa di interpretare e rileggere classici del repertorio del tango con inflessioni jazz, quindi riuscendo a pacificare la tradizione sudamericana con le forme nordamericane.

L’11 agosto sarà la volta dell’Harmonic Alloy duo, composto da Attilio Troiano al sax tenore e Vitantonio Gasparro al vibrafono. Gli strumenti che sono stati accolti nella custodia d’argilla sono ormai molti, ma questa sarà sicuramente la prima volta di un vibrafono all’interno della naturale sala da musica. A suonare saranno due grandi talenti di due generazioni differenti, che permettono all’Harmonic Alloy duo di portare con sé le tipiche sonorità del jazz, la freschezza del vibrafono ed il calore del sassofono tenore che si intrecciano per lasciare una sensazione di piacevole sorpresa per tutti gli ascoltatori.

Venite ad esperire le molteplici sfumature di arrangiamenti e suoni che si perdono nel buio antelucano per creare un’atmosfera ambientale che sfoci nella dimenticanza delle strutture da cui siete fuggiti.

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