PoliticaPuglia

Conclusa la bonifica dell’Area Micorosa a Brindisi

“Siamo molto soddisfatti e convinti del metodo che abbiamo utilizzato qui a Brindisi, mettendo insieme le energie positive del governo, del Ministero dell’Ambiente, con quelle della Regione Puglia, per procedere alla soluzione di uno dei casi storici di messa in sicurezza che riguarda il territorio pugliese. Ci auguriamo che questo metodo possa essere seguito anche in altri contesti e che l’esecuzione dei lavori, che già è iniziata ed è a buon punto, ci possa consentire al più presto di fare il consuntivo del metodo che abbiamo utilizzato”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando oggi a Brindisi alla cerimonia di fine lavori per la messa in sicurezza e la bonifica dell’Area Micorosa, all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Brindisi, organizzata dalla Sogesid S.p.A., società di ingegneria “in house” delle amministrazioni centrali dello Stato, alla presenza delle istituzioni nazionali e locali.
Gli interventi di bonifica, del valore di poco più di 52 milioni di euro, hanno riguardato un’area di 84 ettari che, dopo essere stata per lungo tempo luogo di recapito e smaltimento di rifiuti industriali, è stata restituita al territorio di Brindisi e alla comunità locale grazie a un approfondito processo di risanamento ambientale.
In particolare, l’obiettivo dei lavori è stato il marginamento fisico dell’area attraverso una barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee e l’impermeabilizzazione di oltre 50 ettari di corpo rifiuti a cui si aggiunge l’emungimento e trattamento delle acque di falda. Il progetto è stato realizzato da un raggruppamento di imprese facente capo a Semataf srl.
“I finanziamenti del Fondo Sociale di Coesione – ha aggiunto il presidente Emiliano – sono quasi tutti impegnati in opere come questa di Micorosa. E i motivi per i quali la spesa del Fondo Sociale di Coesione è tardiva dipende anche dalla complessità degli interventi nei quali c’è la responsabilità sia del governo che della Regione Puglia. Quindi, più ritardiamo la messa a disposizione del quadro futuro del Fondo Sociale di Coesione, peggio è. Voglio confermare che c’è la volontà di collaborazione. C’è grande rispetto anche nei confronti del ministro. Abbiamo tanti altri casi come Micorosa da risolvere e ci servono i 4,6 miliardi del Fondo Sociale di Coesione.
Brindisi – ha concluso Emiliano – sta pagando un prezzo altissimo alla decarbonizzazione dell’Italia con lo stop alla centrale di Cerano. È vero che diminuiamo le emissioni e che stiamo lavorando per l’ambiente, però non possiamo lasciare lavoratori per strada e soprattutto non si può fermare la zona industriale di Brindisi che in questo momento, a causa di diverse altre crisi concomitanti, rischia l’estinzione. Dovremmo utilizzare tutti i soldi di cui dispone il ministro Fitto anche per dare una risposta alla vertenza sulla crisi industriale di Brindisi. Il Fondo Sociale di Coesione è a disposizione delle regioni per risolvere i problemi dei cittadini. Prima arrivano i finanziamenti, prima riusciamo a definire come impiegarli”.
“Un esempio veramente virtuoso, forse tra i primi e i più importanti – ha commentato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani -, di partenariato pubblico e privato finalizzato alla risoluzione di emergenze sanitarie e ambientali sulle aree regionali. Un accordo, dunque, che ha certamente funzionato visto il completamento dei lavori oggi, e che ha dato vita a questa operazione estesa di messa in sicurezza, completata e anche collaudata, di cui oggi celebriamo la fine lavori. Ci rendiamo conto che una discarica purtroppo è sempre una ferita che va risanata nei tempi giusti, pertanto ci sforzeremo nel prossimo futuro di dare una seconda vita, immaginando un reimpiego dell’area e così risarcendo al meglio il territorio e le comunità che la vivono. La Regione Puglia ha presieduto la cabina di regia garantendo un’interlocuzione tempestiva e proficua di tutti i soggetti che fanno parte della partnership pubblico privata intorno a questo progetto che ha richiesto plurime decisioni anche di natura tecnica, ad esempio quello relativo all’utilizzo del TAF di Eni per il trattamento delle acque anche di parte pubblica, rendendo possibile sicuramente un risparmio di natura economico finanziaria. Il ruolo della cabina di regia – ha concluso l’assessore – sarà strategico anche nella fase di monitoraggio e gestione dell’opera”.
Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il presidente Sogesid Roberto Mantovanelli e l’amministratore delegato Errico Stravato, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna e la vicepresidente della Provincia di Brindisi Antonella Vincenti, il direttore di Arpa Puglia Vito Bruno. Presenti anche il vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, l’amministratore delegato di Eni Rewind Paolo Grossi e l’amministratore delegato di Semataf S.r.l Vincenzo Massari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *