Concluse le “Giornate Cardiologiche in Basilicata 2010”
Si sono concluse oggi, sabato 30 ottobre, le “Giornate Cardiologiche in Basilicata 2010”, il meeting promosso dall’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” e dalla Società Lucana di Medicina e Chirurgia, patrocinato dalla Regione Basilicata e dai Comuni di Potenza e Matera. Presidente del simposio il dott. Antonio Lopizzo, direttore dell’U.O. di Cardiologia Medica del “San Carlo”.
Scopo dell’incontro scientifico, che ha visto la presenza degli operatori sanitari di tutte le strutture cardiologiche della Basilicata (Matera, Policoro, Lagonegro, Villa d’Agri, Melfi, Venosa e Potenza) e dei medici di medicina generale, è stato quello di mettere a punto comuni strategie diagnostico-terapeutiche secondo percorsi condivisi e integrati partendo dal confronto tra le varie realtà regionali.
I lavori sono iniziati mettendo a fuoco vecchie e nuove strategie di prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari che rappresentano in Italia la prima causa di mortalità con 245.000 morti all’anno.
In Basilicata, nel 2009, su un totale di 106.878 ricoveri ospedalieri, 25.621 sono stati in cardiologia (quasi il 25%). Ogni anno sono colpiti da un evento coronarico 135.000 individui e di questi, 45.000 casi sono fatali. Un quarto di questi pazienti è affetto da diabete mellito.
In Basilicata, nel 2009, sono stati ricoverati nei sei ospedali regionali, 1910 pazienti tra i 35 e i 74 anni, per infarto miocardico. Tale numero elevato rappresenta il risultato del radicamento in Basilicata di vari fattori di rischio cardiovascolare evidenziati dall’Istituto Superiore della Sanità, percentuale superiore rispetto alle altre regioni italiane: fumo 42% – sedentarietà 47% – ipercolesterolemia 42% – ipertensione arteriosa 35% – diabete superiore al 10%. Ciò rende necessari efficaci e mirati progetti di prevenzione primaria.
Il meeting ha approfondito anche il ruolo e l’utilizzo delle nuove metodiche di imaging come l’ecografia trans esofagea, la TAC coronarica e la risonanza magnetica nucleare nel percorso diagnostico della cardiopatia ischemica.
E’ stato sviluppato anche il tema del differente comportamento delle malattie cardiovascolari nell’uomo e nella donna. Le malattie cardiache, infatti, tradizionalmente collegate a patologie maschili, registrano un significativo aumento tra le donne. Il 38% delle donne colpite da infarto miocardico muore entro un anno e se ad interessarle è un ictus, la mortalità, nei dodici mesi successivi, è del 25% (percentuali più elevate che negli uomini). Il principale fattore di rischio per le donne è rappresentato dall’ipertensione arteriosa.
Il simposio ha analizzato anche il tema dei nuovi trattamenti, farmacologici e non, dello scompenso cardiaco, del notevole impatto sociale e dei costi che esso determina in virtù dell’elevato numero di pazienti che ne soffrono (circa 10.000 in Basilicata).
Gli altri temi affrontati hanno riguardato: il tromboembolismo venoso, il ruolo dell’interventistica nelle cardiopatie congenite, l’appropriatezza nel processo di ottimizzazione dei costi e delle cure in Basilicata, la rete integrata dei servizi come modello fondamentale dell’assistenza per le malattie cardiovascolari.
Si è parlato anche del futuro delle tecniche di cardiochirurgia evidenziando il recupero dell’attività della Cardiochirurgia in Basilicata che ha riportato risultati qualitativi superiori alla media europea (mortalitàcontro il 9%). Sarà inoltre presentata, dal team di emodinamisti e cardiochirurghi del “San Carlo”, la nuova tecnica di sostituzione della valvola aortica per via transcatetere.