Confapi Matera esprime preoccupazione per il futuro dell’aviosuperficie “E. Mattei”
Con una nota agli assessori regionali alle Infrastrutture Castelgrande e alle Politiche di Sviluppo Cifarelli, il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, ha espresso preoccupazione per il futuro dell’aviosuperficie “E. Mattei”. Preoccupazioni già espresse dall’Associazione dopo la chiusura avvenuta 9 mesi fa, ma che ora si fanno più serie a causa del ritardo con cui si sta procedendo all’emanazione del bando per la gestione dell’infrastruttura aeroportuale. Per questo motivo il presidente De Salvo ha chiesto ai due assessori quale sarà la sorte della Pista Mattei, quali sono le intenzioni della Regione sull’eventuale rilancio dell’aviosuperficie e quali sono i tempi di pubblicazione dell’avviso pubblico più volte annunciato.
“L’assenza nel bilancio di previsione regionale di risorse all’uopo destinate – scrive il presidente di Confapi Matera – ci induce a pensare che la Regione voglia abbandonare quella che noi consideriamo un’opportunità strategica per la Basilicata, sia in termini di mobilità che di sviluppo imprenditoriale. Accelerare le procedure di emanazione del bando di gara per la gestione della struttura aeroportuale sarebbe un segnale forte da parte della Regione”.
“Nelle more – prosegue De Salvo – Vi invitiamo a valutare l’opportunità di adottare una soluzione temporanea, consentendo la fruibilità della Pista per tutto l’anno 2019, quando numerosi flussi di viaggiatori raggiungeranno Matera e la Basilicata, offrendo loro alternative di mobilità, quindi rendendo più attrattivo il nostro territorio”. Ricordiamo che la Pista Mattei è stata gestita per 3 anni e mezzo e fino a 9 mesi fa dalla società Winfly, che ha lavorato per creare i presupposti di uno sviluppo dell’intero territorio intorno all’aviosuperficie, la cui utilità è stata riconosciuta da diversi soggetti anche istituzionali. L’assenza totale di poste in bilancio per la Pista Mattei e i contemporanei investimenti per Pontecagnano creano qualche apprensione in chi ha creduto a lungo nella struttura di Pisticci Scalo”