Confapi Turismo contraria alla tassa di soggiorno a Matera
All’indomani dell’approvazione in Consiglio comunale dell’imposta di soggiorno, il presidente della Sezione Turismo di Confapi Matera, Silvio Grassi, chiarisce i motivi della posizione contraria dell’associazione, già espressi nel corso dell’audizione tenutasi presso la commissione consiliare Programmazione e Bilancio lo scorso 4 gennaio. Innanzitutto, è moralmente odioso far pagare ai turisti un’imposta di scopo per finanziare servizi pubblici e di offerta turistica che dovrebbero pagare i cittadini, anche in una logica di accoglienza. Inoltre, considerato che le strutture ricettive hanno un tasso di occupazione inferiore al 30%, la contropartita dell’aumento della pressione fiscale, vale a dire il ricavato in denaro, non sarebbe pari alle conseguenze della sua introduzione. In una parola, l’introduzione dell’imposta di soggiorno avrebbe effetti più negativi che positivi.
La nuova imposta causerebbe una perdita di competitività per l’intero sistema turistico locale, producendo un aggravio di costi sui pacchetti turistici e dando un vantaggio competitivo ai territori nostri competitori, come per esempio la Valle d’Itria. In particolare, i gruppi turistici, solitamente orientati dai tour operator, sarebbero inevitabilmente indirizzati verso le aree turistiche viciniori che diverrebbero di colpo più competitive. Infatti, se al turista singolo che pernotta una notte 3 euro in più non sono determinanti (forse), per i gruppi e, quindi, per i tour operator il discorso è diverso; si tratterebbe di una vera e propria discriminante.
In ogni caso, quello di Matera non è un turismo d’elite, non abbiamo cioè turisti disposti a spendere qualunque cifra e l’imposta di soggiorno darebbe un’immagine chiara della città. Non dimentichiamo, tuttavia, che anche in Sardegna la tassa sugli yacht allontanò i diportisti dall’isola. Le conseguenze della perdita di turisti, inoltre, si ripercuoterebbero anche sull’indotto, cioè sui servizi che i turisti acquistano nella nostra città. Infine, trattandosi di un’imposta di scopo ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. n. 23/2011, vorremmo sapere subito che cosa l’amministrazione intenda fare con queste risorse, quali servizi intenda offrire al turista, quali interventi intenda finanziare in materia di turismo. Non abbiamo certezze che il denaro ricavato oggi non sia utilizzato domani per gli scopi più disparati. Una semplice manifestazione di volontà non ci dà alcuna garanzia sull’esito di un eventuale dibattito in consiglio comunale sull’utilizzo di queste risorse. Vogliamo sapere oggi qual è la stima in euro del ricavato nel 2013 e quanti soldi saranno spesi e per fare cosa.