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Confindustria Basilicata presenta la piattaforma Eni Open-es per sostenere la transizione ESG delle imprese

La responsabilità sociale e ambientale delle imprese è un fattore di competitività sempre più determinante ai fini della crescita economica. Al di là degli obblighi normativi che derivano dall’adeguamento alla Direttiva UE 2022/2464 per la rendicontazione societaria di sostenibilità, l’implementazione di buone prassi di sostenibilità offre rilevanti vantaggi in termini di reputazione, riduzione dei rischi, valore economico e accesso al credito. Per rafforzare questa consapevolezza nel tessuto produttivo lucano e, soprattutto, per illustrare attività e strumenti di sostegno alle imprese per affrontare questa delicata transizione, Confindustria Basilicata si è fatta promotrice, in collaborazione con Eni, dell’iniziativa di approfondimento che si è svolta a Matera, nella sede degli industriali lucani. Per il vicepresidente di Confindustria Basilicata Francesco D’Alema è fondamentale favorire una cultura d’impresa sempre più matura, valorizzando l’esperienza e le buone prassi di uno dei principali big player presenti sul territorio.

Confindustria è fortemente impegnata per accompagnare grandi imprese e PMI in questa evoluzione di paradigma, come ha spiegato la vicepresidente nazionale per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, Lara Ponti che è intervenuta nel corso dei lavori. “Le imprese oggi sono in prima linea nell’obiettivo di ridurre le emissioni e di costruire un modo di produrre sostenibile ed equo. Il problema ambientale esiste ed è grave. Ma allo stesso tempo riteniamo indispensabile un cambio di paradigma nella definizione di politiche industriali europee orientate verso un principio di neutralità tecnologica e di semplificazione – ha affermato la vicepresidente di Confindustria, Lara Ponti – Solo in questo modo, i cambiamenti imposti dalle normative in tema di sostenibilità possono rappresentare per le imprese un’opportunità di sviluppo. Gran parte delle imprese ha raccolto questa sfida: la nostra convinzione, infatti, è che la transizione sarà efficace e di successo se coinvolgerà le aziende di tutte le dimensioni e tipologie e in tutte le filiere. Per raggiungere questo risultato, Confindustria sta lavorando intensamente a tutti i livelli, per far comprendere quali sono le conseguenze sulle imprese di norme ideali sulla carta ma complesse da mettere a terra. Inoltre, con le associazioni territoriali e di categoria del Sistema, da tempo supportiamo le aziende, fornendo strumenti concreti, linee guida e formazione. La sfida dei prossimi anni è quella di aiutare tutte le imprese, specie quelle piccole, a cogliere appieno le opportunità della transizione”.

Nel coso dell’iniziativa è stata presentata la piattaforma Open-es: avviata tre anni fa da Eni, ha l’intento di supportare le imprese nel processo di crescita sulle dimensioni della sostenibilità tramite un’unica piattaforma digitale, collaborativa e gratuita, attraverso una logica di rete. Oggi riunisce oltre 27.000 aziende operanti in 66 settori differenti e attrae un ventaglio sempre più variegato di attori economici, interessati a trovare un supporto concreto alle proprie esigenze operative e di crescita nelle dimensioni della sostenibilità. Nella sola Basilicata sono già 228 le imprese che hanno aderito (162 in provincia di Potenza e 66 in Provincia di Matera).

“La piattaforma – ha spiegato il program manager Open-es, Stefano Fasani – vuole accompagnare tutte le imprese con strumenti pratici e un approccio pragmatico alle sfide di competitività poste dall’attuale contesto di mercato. Transizione ESG e digitale presentano al tempo stesso rischi e opportunità per le filiere produttive, e per poterle gestire al meglio siamo convinti che si debbano unire le forze tra grandi player industriali, finanziari ed istituzionali, semplificando il percorso delle aziende e mettendo al centro collaborazione, competenze e cultura industriale. Questo è l’obiettivo dell’alleanza Open-es”. Alleato strategico delle imprese per trasformare la consapevolezza in fatti è rappresentato dal mondo del credito. “Unicredit – ha dichiarato Giuseppe Vignali, dell’area manager di Puglia centrale e Basilicata che ha presentato alcuni prodotti bancari specifici quali il finanziamento “Futuro Sostenibile Plus e Mutuo con Garanzia SACE Green – già da anni ha messo al centro della propria strategia i fattori ESG. Si è impegnata in maniera diretta a dare il buon esempio, si è dotata di strumenti per assistere i clienti e le comunità nella transizione ambientale e sociale e ha investito le risorse necessarie per realizzare e raggiungere gli impegni a medio e lungo termine. In particolare, con Confindustria siamo presenti su tutti i territori per far conoscere queste opportunità”.

Ringraziando Confindustria Basilicata per l’opportunità di approfondire le tematiche della sostenibilità in un percorso collaborativo tra istituzioni e imprese, l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione energetica della Regione Basilicata, Laura Mongiello ha spiegato: “Il tema della sostenibilità ambientale ormai è centrale e riveste un ruolo fondamentale ne-gli assetti politici ed economici, imponendosi con crescente insistenza a tutti i livelli decisionali. Per me la sostenibilità deve diventare una vera e propria questione culturale”. Elencando poi, le importanti risorse pubbliche, europee e regionali a disposizione per la Transizione ecologica, Mongiello ha esortato: “Sono convinta che il raggiungimento di un’adeguata maturità sul tema da parte del mondo imprenditoriale unitamente ad opportune politiche di incentivazione rappresentino un connubio dall’elevato potenziale a vantaggio del nostro territorio”.

Nelle conclusioni, il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma si è appellato a un impegno congiunto da parte degli attori dello sviluppo coinvolti affinché la Basilicata non venga travolta dagli effetti negativi della transizione ecologica come sta accadendo per Stellantis. “La netta prevalenza di piccole e piccolissime imprese del nostro territorio – ha detto – ci impone uno sforzo aggiuntivo per non rimanere indietro rispetto ai nuovi target di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Con questa consapevolezza abbiamo aderito alla piattaforma di Eni perché crediamo che solo nella logica di rete e di filiera che è alla base del progetto, si possano compensare i deficit di strumenti che scontano le nostre piccole realtà produttive. I numeri lo confermano. Va quindi valorizzato al massimo il patrimonio di best practice e competenze di cui realtà come Eni dispongono”.

 

 

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