Congresso First, Macchia sprona sindacato: “Gestire il cambiamento per essere protagonisti”
“Protagonisti nel cambiamento”. Questo lo slogan scelto dalla First, la federazione della Cisl dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza e delle authority, per celebrare il suo 1° congresso regionale. Un cambiamento che si vede fin dalle prime battute del congresso con il segretario generale, Gennarino Macchia, che si presenta alla platea dei delegati, non con la consueta relazione, ma una quarantina di slide con un eloquente “change” in copertina, cambiamento appunto. Macchia inizia mettendo a fuoco le parole e il linguaggio.
“Cambiamento significa movimento e movimento significa frizione”, dice il sindacalista, aggiungendo che “il cambiamento senza frizioni o conflitti appartiene ad un mondo astratto che non esiste. Essere protagonisti – e qui ritorna lo slogan del congresso – significa sapersi mettere in gioco ed essere bravi nel gestire i cambiamenti”, perché il fallimento non è delle persone che “provano a cambiare e non ci riescono ma di quelle che si lamentano sempre senza provare”.
Macchia cita Darwin, Einstein, ma anche Annamaria Furlan, segretaria della Cisl, quando dice che “il cambiamento è l’unica certezza”. E dentro un mondo che cambia, fa notare il segretario della First, ci sono temi che sfidano il sindacato: l’innovazione tecnologica e l’impatto sul lavoro; la formazione lungo tutto l’arco della vita (long life learning) come leva per gestire le trasformazioni nel mondo del lavoro; la democrazia economica per rendere i lavoratori protagonisti delle loro aziende. Si tratta, appunto, di provare a guidare il cambiamento e a non subirlo passivamente, con idee e strumenti sindacali nuovi.
Il cambiamento è il filo conduttore anche delle proposte che Macchia illustra nella sua presentazione. Parte dall’alternanza scuola-lavoro. “Il raccordo e la proficua collaborazione fra i vari attori territoriali è funzione strategica per la realizzazione di questi percorsi”, piega Macchia. “Il sindacato – per il segretario della First – non può permettersi di restare fuori da questo processo e deve individuare modalità operative concrete per entrare in contatto con i futuri lavoratori”.
Poi lancia alla platea la proposta di una polizza contro le calamità, già prevista in Francia, Spagna, Romania e Turchia, e citando un rapporto di Banca d’Italia dice: “Se imprese e privati si assicurassero anche contro i grandi rischi, con una forma di interazione pubblico-privata la ricostruzione potrebbe forse essere meno onerosa per lo Stato e più veloce, liberando risorse per la prevenzione”. Il capitolo “assicurativo” occupa uno spazio importante nella presentazione di Macchia che parla anche di “polizza long term care per coprire le spese che si devono sostenere in seguito alla perdita dell’autosuficienza per infortunio, malattia o vecchiaia. L’intento – aggiunge Macchia – è integrare le prestazioni del servizio sanitario nazionale con una polizza offerta a prezzi sociali a determinati soggetti individuati con un confronto tra parti sociali e Regione”; uno strumento che “potrebbe attenuare gli effetti del progressivo invecchiamento della popolazione lucana”.
Non poteva mancare un riferimento alla querelle del momento: il futuro di Sviluppo Basilicata dopo le dimissioni dell’amministratore unico Maruggi. Macchia ribadisce la posizione del suo sindacato: “Sviluppo Basilicata non può essere solo una finanziaria, ma deve diventare una vera e propria agenzia di sviluppo locale”, anche per compensare lo smantellamento del sistema bancario nella nostra regione. I numeri riportati da Macchia sono eloquenti: quasi 50 sportelli in meno dal 2009 ad oggi. Un salasso che danneggia imprese e famiglie lucane. Da qui la necessità per il segretario della First di rafforzare il credito cooperativo, modello di banca che per la sua particolare natura mutualistica si è dimostrato più vicino alle esigenze del territorio.