Il Consigliere di Stato Francesco Bellomo indagato per estorsione
Il consigliere di Stato Francesco Bellomo è indagato a Bari per estorsione. La Procura barese, che nei giorni scorsi aveva aperto un fascicolo d’indagine senza ipotesi di reato sulla base di alcuni elementi acquisiti, ipotizza ora che il magistrato amministrativo abbia obbligato alcune sue allieve della Scuola di formazione per magistrati a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e con trucco marcato e preteso che non fossero sposate. La vicenda era stata denunciata dal padre di una studentessa.
Il Csm, nel frattempo, ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio e ha collocato fuori ruolo il pm di Rovigo Davide Nalin, collaboratore del consigliere di Stato Francesco Bellomo nella Scuola di formazione giuridica “Diritto e scienza”. A chiedere il provvedimento era stato il Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, che ha anche avviato l’azione disciplinare nei confronti del magistrato. Nalin è accusato di aver fatto da ‘mediatore’ tra Bellomo e una borsista per procurare al collega “indebiti vantaggi”, anche di “carattere sessuale”.
La commissione speciale del Consiglio di Stato che dovrà redigere il parere con la proposta di destituzione del consigliere Francesco Bellomo, si riunirà – a quanto si apprende – domani, mercoledì 20 dicembre. Il parere dovrà poi essere steso e passare all’esame dell’adunanza generale, che verrà convocata il 10 gennaio e a cui parteciperanno i circa cento consiglieri che la compongono, provenienti da tutta Italia.
“Sono stata contattata da quattro ragazze che hanno avuto un’esperienza simile in altri anni e in altre città. Mi hanno ringraziata dicendomi che adesso hanno anche loro il coraggio perché sanno di non essere sole”. E’ stato il commento dell’avvocatessa Rosa Calvi, 28 anni, di Cerignola, al termine dell’audizione in Procura di Bari come persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine. La donna ha riferito che, un mese dopo l’inizio delle lezioni, sarebbe stata scelta fra sette ragazze per ottenere una borsa di studio ma la condizione era la firma del contratto che prevedeva, fra le altre cose, abiti succinti e trucco marcato. Bellomo le avrebbe anche detto di perdere peso, di farsi punturine per le occhiaie e avrebbe tentato di baciarla. “Io vengo prima di tuo fratello” le avrebbe detto quando lei gli disse di voler tornare a casa e per più di un mese lui avrebbe tentato di convincerla, dicendo “che ero una stupida a dire di no”.