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Consiglio comunale straordinario a Tricarico contro i provvedimenti dell’Azienda Sanitaria di Matera

C’è preoccupazione per la sorte dell’ospedale “Rocco Mazzarone” di Tricarico e la delibera dell’Azienda sanitaria di Matera numero 677 del 5 luglio scorso ha allarmato maggiormente il Consiglio comunale di Tricarico che si è riunito in seduta straordinaria ieri mattina 4 agosto, su richiesta fatta dai quattro consiglieri di minoranza Gigi Benevento e Francesco Salierno del “Centrosinistra per Tricarico” e Silvio Mestice e Angelo Giannotta di “Per il Bene Comune” solo l’altro ieri 3 agosto. In sostanza, dal primo agosto è stata abolita la reperibilità, dalle 14 alle 8 del giorno dopo, dei tecnici dei laboratori analisi e radiologia e la reperibilità di un infermiere del pronto soccorso dalle 8 alle 20 per gli eventuali trasferimenti dei pazienti con l’ambulanza all’ospedale di Matera. Inoltre, una determina del dirigente dell’area tecnica della Asm impone lo spegnimento delle caldaie per la produzione di acqua calda dalle 20 alle 6 del giorno successivo. Questi provvedimenti sono solo gli ultimi di una serie già avviata l’anno scorso e in Consiglio comunale è stato proprio Silvio Mestice a illustrarli, riferendosi alla delibera della Asm numero 1223 di novembre 2011 che riorganizza la rete ospedaliera sulla base del Piano sanitario regionale 2011/2014 e della Legge regionale numero 17 del 2011. Tra gli obiettivi della riorganizzazione della rete ospedaliera vi era il completamento della riconversione dell’ospedale di Tricarico con la dismissione dei posti letto per acuti e la implementazione delle attività sanitarie di tipo territoriale. Sul piano delle dismissioni, ha detto Mestice, il comportamento della Asm è stato puntuale con il pieno rispetto delle scadenze prefissate e con la scomparsa dei posti letto di medicina generale, convertiti in lungodegenza e sono stati dismessi tutti i posti letto di “day hospital”. Invece, non si è avuta la stessa tempistica per le implementazioni, poiché ancora l’ospedale di Tricarico non è dotato di sistema poc, per eseguire gli esami ematochimici in urgenza, non sono stati attivati i cinque posti letto per i pazienti in stato vegetativo, il “day surgery” e l’attività di chirurgia ambulatoriale non sono mai entrati in funzione, non ostante sia stata fatta l’inaugurazione delle sale operatorie a dicembre 2011 e non ostante la certificazione di agibilità data dal Comune. Nel frattempo, ha aggiunto il consigliere, si è ridotta l’attività di ostetricia e ginecologia, che è stata ridotta a otto accessi mensili del ginecologo e, a luglio e ad agosto, gli accessi si sono ridotti a tre. Inoltre, si è deciso di non dotare l’ospedale di Tricarico di apparecchiatura tac, il cui acquisto era a completo carico della fondazione “Don Carlo Gnocchi”, sono stati ridotti gli accessi del cardiologo ed è stato abolito l’ambulatorio di pneumologia. Perciò, ha proposto di approvare una delibera che chieda immediata esecuzione alla realizzazione di cinque posti letto per vegetativi, la presenza dell’ambulanza medicalizzata del 118, la dotazione del sistema poc, la ripresa dell’attività di chirurgia ambulatoriale e di “day surgery”, il ripristino dell’attività dell’ambulatorio di pneumologia, l’implementazione di tutte le altre attività di specialistica ambulatoriale, il ripristino degli accessi del ginecologo e il ripristino della reperibilità dei tecnici di laboratorio di radiologia, analisi e degli addetti alle caldaie. Dopo ampio dibattito in Consiglio, si è deciso di approvare una delibera che chieda il blocco dei provvedimenti presi dalla Asm per l’ospedale di Tricarico per poi discutere di una proposta unitaria da proporre alla stessa Asm e alla Regione. Al Consiglio comunale erano presenti anche diversi operatori sanitari che sono intervenuti durante la sospensione della seduta per esprimere le loro idee in merito ma tutti invitando l’intero Consiglio comunale ad agire di comune accordo.

Vito Sacco

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